Gela. A distanza di una settimana ritornano a parlare i due leader del Movimento dei Forconi, Mariano Ferro e Giuseppe Scarlata. Questa volta il dibattito si è svolto all’aperto, sul palco allestito in piazza Umberto I e non al chiuso delle stanze dell’Asi come sette giorni fa.
Un incontro già previsto che giunge dopo la notizia del pesante piano di ridimensionamento occupazionale annunciato dall’Eni. Una scelta, quella operata dalla dirigenza del cane a sei zampe, che era nell’aria già da qualche tempo e che secondo Mariano Ferro vede il popolo gelese come grande assente (e c’è da credergli a giudicare dalle poche centinaia di persone giunte ad ascoltare il comizio). Un popolo che non riesce a indignarsi, dunque, e che rimane passivo davanti a decisioni così drammatiche e pesanti. Un silenzio “assordante” di chi veramente pagherà sulla propria pelle tale scelte. Il dibattito alla fine è andato via spedito con le classiche invettive contro i politici, i sindacati e le associazioni di categoria. Colpevoli, quest’ultime, di essere colluse con i poteri forti. Il movimento ha annunciato per il prossimo 28 maggio ancora uno sciopero.
