Gela. Il centrodestra, che almeno potenzialmente avrebbe la forza politica di chiudere anticipatamente l’esperienza Messinese, deve però ritrovarsi. Passata la sbornia elettorale, con numeri che hanno praticamente messo in disparte anche il Partito Democratico, non tutto sembra quadrare alla perfezione. Anche questa mattina, a Palazzo di Città, durante la conferenza stampa convocata dopo le dimissioni di Maurizio Melfa, il consigliere comunale di Noi con l’Italia Antonio Torrenti ha spiazzato un po’ tutti i “compagni” di coalizione. Il suo è stato un affondo diretto contro il sindaco Domenico Messinese e il suo vice Simone Siciliano. “Lasciando la giunta – ha spiegato l’ex crocettiano – Melfa ha intercettato qualcosa che appartiene ad interessi personali. Ha dimostrato di essere un uomo e si è dimesso perché non è stato messo nelle condizioni di risolvere i problemi dello stadio Vincenzo Presti. Sull’impiantistica sportiva mi rivolgerò alla magistratura. Sindaco e vice si presentarono, già dopo le segnalazioni dell’ex assessore Flavio Di Francesco, con un previsionale che per lo stadio Presti non prevedeva nulla, trasferendo le risorse a Macchitella, con l’intervento di Eni. Nei rapporti con Eni loro sono solo spettatori a latere. In questa città, non può comandare Ciarrocchi. Messinese non è capace di governare. Ho il lecito sospetto che dentro ci siano degli interessi. Che fine ha fatto il masterplan che non è mai arrivato in consiglio comunale?”.
“Cosa stabilisce il presunto accordo con Malta?”. Torrenti ha attaccato anche sulle trasferte a Malta. “Perché nessuno chiede di avere accesso a questo presunto accordo concluso a Malta – ha proseguito – perché non si fa una verifica sulle aziende che, proprio in questo periodo, si stanno spostando sull’isola? Cosa c’entra un’amministrazione comunale con le intese su un gasdotto?”. Il consigliere comunale, da tempo, chiede che si faccia chiarezza sui rapporti tra un pezzo della giunta, a cominciare dal sindaco e dal suo vice, e la multinazionale proprietaria della fabbrica di contrada Piana del Signore. Ha sempre ribadito, inoltre, che le sue posizioni non hanno nulla a che vedere con gli interessi del gruppo aziendale per il quale opera. Veleni, sospetti, presunti interessi privati, che di certo potrebbero diventare l’ennesima zavorra sulle spalle di una giunta che non gode affatto di buona salute politica.
Ma parla Torrenti? Per chi lavora? State lì a proteggere i vostri interessi a discapito della città.Vergogna! E poi Melfa che figura! Uno che in tre mesi cambia opinione non merita nulla