Valle dell’Imera | La “Silicon Valley” dello zolfo in provincia di Caltanissetta e la curiosità che non ti aspetti
Valle dell’Imera (Caltanissetta): cuore storico del bacino minerario dello zolfo e una curiosità tecnologica sorprendente.

Nel cuore della Sicilia centrale, in provincia di Caltanissetta, si estende la Valle dell’Imera, antica “Silicon Valley” dello zolfo del XIX‑XX secolo. Questo vasto bacino minerario, formato da contrade come Juncio, Stretto, Saponaro, Gessolungo e Trabonella, fu il motore economico della regione grazie allo sfruttamento intensivo dal 1800 fino agli anni ’80, quando l’ultimo pozzo venne chiuso. Qui, sotto la crosta del paesaggio collinare, nacque una civiltà delle zolfare, fatta di uomini, calcaroni, discenderie e tragiche storie di carusi.
Il cuore pulsante dell’industria solfifera
Il bacino minerario della Valle dell’Imera si estende su circa 130 km di lunghezza e 60 km di larghezza, attraversando non solo la provincia di Caltanissetta ma anche quelle di Enna e Agrigento. Le miniere più profonde includevano Gessolungo (300 m) e Trabonella (22 m di giacimento sfruttato).
A fine Ottocento, furono creati collegamenti ferroviari e tranvie: la stazione di Imera e una teleferica (metà 1900) trasportavano il minerale fino ai porti di imbarco come Porto Empedocle. Nel 1911 una terribile esplosione alla miniera di Trabonella, dovuta al grisou, provocò decine di morti: un dramma epocale che segnò il territorio. Nonostante ciò, l’industria continuò fino al 1986, quando la Regione cessò l’attività mineraria.
Curiosità
La curiosità più sorprendente riguarda la Regia Scuola Mineraria di Caltanissetta, fondata nel 1862 dall’ingegnere Sebastiano Mottura, che rese la scuola la prima in Italia per la formazione tecnica mineraria. La sede ufficiale del Regio Corpo delle Miniere Siciliano era in città, e qui si progettavano estrazioni, carte geologiche e dispositivi tecnici d’avanguardia che anticiparono di decenni le norme di sicurezza mineraria moderne. Un’altra dimostrazione che la Valle dell’Imera fu davvero la culla europea dell’innovazione estrattiva.