Gela. Nishiyama Yoichi, professore emerito dell’Università per la Conservazione e il Restauro dei Beni Culturali della città di Nara in Giappone, insieme alla moglie e al professore Riccardo Ricci, curatore dell’armeria del Museo Stibbert di Firenze, in visita gli oricalchi, esposti nelle vetrine del museo regionale e scoperti nei fondali del mare di Bulala. Lo studioso nipponico intende avviare una ricerca tesa a ricostruire le rotte della navi che trasportavano gli oricalchi. Nishiyama vuole soprattutto approfondire l’analisi della lega che compone gli oricalchi di ottone, ottanta per cento rame e venti per cento zinco. Materiale che arrivava fino in Oriente, dove veniva utilizzato per intarsiare le armi. “La presenza a Gela del professore Nishiyama rappresenta sicuramente un vanto – dice Nuccio Mulè che ha accompagnato i visitatori – anche perché con il suo lavoro di studioso darà lustro scientifico ad una scoperta che per certi versi non ha ancora raggiunto la giusta dimensione, rispetto all’importanza che invece merita”.
Il ritrovamento venne effettuato dal sub Franco Cassarino e i reperti furono successivi portati alla luce dal personale della Capitaneria di porto, della Guardia di finanza e della Soprintendenza del mare.