Unità civica, Di Stefano: "Territorio Comune avrà peso sui temi cruciali, collocazioni? Se ne discuterà dopo"
Il primo cittadino, che nel suo “modello Gela” ha partiti di spessore nazionale, non prende per nulla le distanze. “Territorio comune e l'unità dei gruppi civici non sono una risposta ai partiti", dice


Gela. La riunione conclusasi nel tardo pomeriggio, a Palazzo di Città, con al centro ancora una volta le proposte per evitare i tagli ospedalieri, è stata, per certi aspetti, un esordio di “Territorio Comune”, il soggetto civico che sul finire della scorsa settimana è stato annunciato da diversi gruppi, compresi “Una Buona Idea” (che ha come riferimento numero uno il sindaco Di Stefano), “Mazzarino lab” e i nisseni di “Futura”. In municipio, a partecipare al dibattito, c'era una delegazione consiliare di “Mazzarino lab”, che già durante la fase delle elezioni provinciali scelse di schierarsi con Di Stefano. Il consigliere Damiano Arena ha detto chiaramente che la mobilitazione contro i tagli alla sanità locale deve essere territoriale, accomunando Gela a Mazzarino e Niscemi, che sono i centri i cui nosocomi rischiano l'ennesima decurtazione di posti letto. La nascita di “Territorio Comune” può essere la base di partenza per una vera e propria soggettività politica civica. Non più liste di scopo, che nascono esclusivamente a fini elettorali, ma gruppi strutturati che si fanno sentire in maniera incisiva sui temi e nel rapporto con i partiti, come accaduto nel “modello Gela” di Di Stefano. “Territorio Comune – dice il sindaco – è il giusto traguardo a conclusione di una prima fase di confronto tra gruppi civici. E' un coordinamento aperto non solo alle sigle civiche ma anche a gruppi che non si rivedono nei partiti e a consiglieri indipendenti”. Il sindaco ribadisce che il risultato delle provinciali, quando la sua “Alternativa” fu una sorta di anticamera della coalizione civica, non è stata una battuta d'arresto. “Anzi, ci ha dato maggiore consapevolezza – continua – con la tenacia e l'impegno, negli anni, siamo riusciti a vincere le amministrative a Gela. Ora, è arrivato il momento che i civici, sul territorio, riescano ad avere ancora più voce in capitolo su temi che devono essere di tutti, la sanità in primis ma anche le infrastrutture”. Il primo cittadino, che nel suo “modello Gela” ha partiti di spessore nazionale, non prende per nulla le distanze. “Territorio comune e l'unità dei gruppi civici non sono una risposta ai partiti – dice inoltre – non esiste un'alternativa ai partiti. Ci deve sempre essere il dialogo per la città e per il territorio. Con un soggetto civico unitario riusciremo a incidere ancora di più sui temi, nazionali, regionali e provinciali. Non siamo l'antitesi ai partiti, non esiste”. Proprio nelle segreterie dei partiti strutturati, c'è già chi guarda con molto interesse all'evolversi di “Territorio Comune”. E' innegabile che l'area progressista, sulla scorta del “modello Gela”, attribuisca alla casella civica un valore sicuramente non secondario, pure nel raffronto elettorale. Di Stefano non si sbilancia, almeno per ora. “Collocazioni? E' una questione che non abbiamo affrontato – conclude – per ora, vogliamo occuparci di temi cruciali per il nostro territorio. In un secondo momento, si faranno delle riflessioni, anche in chiave più strettamente politica ed elettorale”.