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Un volantino e le accuse al sindaco, la protesta dei disabili: "Città guidata da un despota"

Gela. Un volantino, distribuito in buona parte della città, e ancora le dure accuse verso l’amministrazione comunale. Il Comitato associazioni gelesi per la promozione dei diritti delle persone disabi...

A cura di Redazione
01 febbraio 2018 16:16
Un volantino e le accuse al sindaco, la protesta dei disabili: "Città guidata da un despota" - Capici ha proposto ricorso ai giudici civili
Capici ha proposto ricorso ai giudici civili
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Gela. Un volantino, distribuito in buona parte della città, e ancora le dure accuse verso l’amministrazione comunale. Il Comitato associazioni gelesi per la promozione dei diritti delle persone disabili, l’Unione italiana ciechi e l’associazione Il Pungolo, tornano alla carica. “Andremo a presidiare la casa comunale – si legge nel volantino – finché avremo respiro e finché le istituzioni deputate non capiranno che la città è guidata da un vero despota, che mette a dura prova anche la popolazione dei diversamente abili”. Dopo la tensione degli scorsi giorni, con una delegazione di diversamente abili e familiari che è entrata in municipio, occupando simbolicamente alcuni uffici, l’intesa non è stata raggiunta. Il cartello di associazioni contesta l’obbligo di compartecipazione alle spese per chi debba usufruire del servizio di trasporto speciale. La goccia che ha fatto tracimare il vaso delle polemiche si lega al no dell’amministrazione comunale alla proroga del servizio di trasporto, senza l’obbligo del ticket. Il sindaco Domenico Messinese cerca di far arrivare soldi in cassa, ma gli utenti sono tutt’altro che convinti della scelta.

Le accuse al sindaco. “Insieme alla sua giunta – si legge ancora nel volantino – si assuma tutte le responsabilità penali, civili e morali, per ogni eventuale danno che la permanenza ad oltranza in municipio potrebbe causare. La politica, i sindacati e chiunque condivida le sacrosante ragioni della categoria faccia la propria parte”. I diversamente abili e i loro familiari vanno in trincea e la battaglia appare piuttosto aspra.

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