Un villaggio poco noto di Caltanissetta | Risale agli anni 40-50 e lo chiamano "Terrapelata"

Il Villaggio Santa Barbara di Caltanissetta: modello minerario anni ’40 e le maccalube che hanno incendiato la comunità.

A cura di Redazione
14 luglio 2025 15:00
Un villaggio poco noto di Caltanissetta | Risale agli anni 40-50 e lo chiamano "Terrapelata" - Foto: MasterMike/Wikipedia
Foto: MasterMike/Wikipedia
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A pochi chilometri da Caltanissetta, lungo la statale 122, sorge il Villaggio Santa Barbara, nato negli anni ’40 come quartiere modello per le famiglie dei minatori. Inizialmente chiamato “Capinto”, in onore di un tecnico minerario scomparso, fu pensato dall’Istituto Fascista Case Popolari per alloggiare i lavoratori dello zolfo. Costruito tra il 1940 e il 1952, con villette a schiera su direttrici perpendicolari (via del Minatore e Corso Italia), rappresenta uno dei pochi esempi integri di “città-miniera” in Sicilia. Oggi il villaggio è abitato da circa 2 500 persone, conosciute localmente come Terrapilatesi, e conserva ancora la sua fisionomia razionale, pur trasformandosi in un sobborgo residenziale dotato di scuole, chiesa, negozi e strutture pubbliche.

Un modello urbanistico, geologico e umano

Il Villaggio Santa Barbara rappresenta un progetto urbano avanzato per gli anni ’40: via del Minatore corre parallela alla statale, Corso Italia la taglia perpendicolarmente, dando al quartiere una pianta a “L”. Le abitazioni, di due o tre piani, ospitavano le famiglie dei minatori e costituivano un modo di vita comunitario, con servizi comuni e forte identità locale.

Tuttavia, la storia del villaggio è segnata da un fenomeno unico: le maccalube di Terrapelata, ossia vulcanelli di fango legato a bolle di gas metano che letteralmente “ribaltano la terra”. Si tratta di un fenomeno noto da almeno due secoli e più volte registrato da studiosi come l’abate Li Volsi. Nel 2008, un’eruzione dei coni ha causato l’innalzamento di 20.000 m³ di fango fino a 30 m di altezza, danneggiando persino abitazioni nel villaggio e a Caltanissetta. Un evento che ha trasformato la vita quotidiana in una convivenza con la forza incontrollabile della geologia.

Curiosità

Gli abitanti del villaggio hanno scelto di mantenere il soprannome “Terrapelata”, omaggio alla singolarità geologica argillosa dell’area. Nonostante le maccalube siano testimonianze geologiche attive, il quartiere ha resistito alle eruzioni e conserva il suo profilo originario: un luogo dove l’intenso passato minerario convive con la forza naturale dei vulcanelli di argilla

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