Un passato che è riemerso | La vera storia su Gela e il commercio misterioso di Bosco Littorio
Scopri l’emporio arcaico di Bosco Littorio a Gela: merci, riti votivi e una nave sommersa miracolosamente conservata.

Bosco Littorio, nei pressi del fiume Gela, nasconde un segreto millenario: un emporio greco arcaico, attivo tra l’VIII e il V secolo a.C., che collegava Gela alle rotte del Mediterraneo. Scoperto nel 1983 durante lavori edili, è diventato un simbolo dell’importanza commerciale della polis gelese sin dai suoi albori . Ed è proprio qui che si intrecciano commercio, religione e tragedia, tra mura di mattoni crudi, altari votivi e un probabile maremoto distruttivo che ha sepolto l’emporio.
Scavi, rotte e un maremoto che ribalta la storia
Gli scavi guidati dalla Soprintendenza di Caltanissetta hanno rivelato un complesso di stanze quadrangolari in mattoni crudi, con muri alti fino a 2 metri e tracce sorprendentemente conservate delle travi di copertura. L’emporio era attivo tra il VI e il V secolo a.C., vicino alla foce del Gela, dove le merci venivano scaricate per essere distribuite nell’entroterra siciliano. Notevoli i tre altari votivi in terracotta, datati 490–480 a.C., decorati con figure mitologiche (Medusa, Eos e una triade femminile), oggi esposti al museo archeologico regionale di Gela. Il sito mostra segni evidenti di un collasso improvviso, probabilmente causato da un maremoto dopo il 480 a.C., che seppellì l’emporio e forse una nave ancorata nelle vicinanze.
Commercio e culto
L’emporio di Bosco Littorio non era solo un centro commerciale, ma anche un luogo per riti e offerte votive: i relicti e la diversità dei reperti ceramici – da anfore attiche a contenitori corinzi – raccontano una Sicilia culturale e interconnessa.I ricercatori ipotizzano che i resti ceramici recuperati (grani, ossa di bestiame, strumenti) siano stati depositati negli altari durante banchetti votivi.
Curiosità
Sotto le mura dell’emporio, nel 1995, fu individuata una nave greca affondata, carica di anfore e cibo, con resti di grano, pinoli e persino ossa umane, probabilmente colpita dallo stesso evento naturale che distrusse il sito – un unico drammatico disastro che ha congelato nel tempo un intero quartiere commerciale .