Un mistero che resiste da secoli | L’Abbazia di Santo Spirito di Caltanissetta e il suo patrimonio nascosto

Scopri l'Abbazia di Santo Spirito a Caltanissetta: un capolavoro normanno che svela segreti di luce e custodisce l'origine dell'Amaro Averna.

A cura di Redazione
17 giugno 2025 11:00
Un mistero che resiste da secoli | L’Abbazia di Santo Spirito di Caltanissetta e il suo patrimonio nascosto - Foto: Walter Lo Cascio/Wikipedia
Foto: Walter Lo Cascio/Wikipedia
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A Caltanissetta ospita un tesoro architettonico e spirituale: l'Abbazia di Santo Spirito. Edificata nel XII secolo, questa abbazia rappresenta una delle più antiche testimonianze dell'architettura normanna nell'isola. La sua storia millenaria, le influenze culturali e le peculiarità architettoniche la rendono un luogo di straordinario interesse storico e artistico.

Un viaggio tra storia e architettura

L'Abbazia di Santo Spirito fu edificata tra il 1092 e il 1098 per volontà del conte normanno Ruggero I e di sua moglie Adelasia, come parte della campagna di cristianizzazione dell'isola. La chiesa fu consacrata nel 1153, come attestato da una lapide commemorativa posta sull'abside maggiore . L'edificio presenta una pianta a navata unica con tre absidi semicircolari, tipiche del romanico normanno, e conserva elementi architettonici di epoca araba, come le feritoie e la torre quadrangolare, testimoniando la stratificazione culturale del sito.

All'interno, l'abbazia custodisce opere d'arte di grande valore, tra cui il Crocifisso dello Staglio, una tempera su tavola del XV secolo, e affreschi raffiguranti il Cristo Pantocratore e la Messa di San Gregorio, risalenti al periodo barocco . Degno di nota è anche il fonte battesimale normanno, scolpito in un unico blocco di pietra, ornato con motivi stilizzati.

La luce del solstizio: un segreto luminoso

Una delle caratteristiche più affascinanti dell'abbazia è il suo orientamento astronomico. Le tre finestre absidali sono disposte in modo tale che, durante il solstizio d'estate, i raggi del sole penetrano nell'edificio, illuminando direttamente l'affresco del Cristo Benedicente situato sopra il portale d'ingresso. Questo fenomeno, studiato da esperti di archeoastronomia, suggerisce una conoscenza avanzata dell'astronomia da parte dei costruttori medievali e conferisce all'abbazia un ulteriore livello di significato simbolico.

Curiosità: l'elisir dei monaci

Si narra che, tra le mura dell'abbazia, i monaci preparassero un elisir a base di erbe con proprietà terapeutiche. Nel 1859, un frate dell'abbazia, Fra Girolamo, trasmise la ricetta di questo infuso a Salvatore Averna, in segno di gratitudine per le sue opere di beneficenza. Da questa ricetta nacque l'Amaro Averna, oggi noto e apprezzato a livello internazionale.

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