Un luogo che pochi conoscono davvero | L’Acropoli di Gela, tra leggende e scoperte incredibili

Scopri l'Acropoli di Gela, cuore dell'antica città greca, tra rovine millenarie e racconti che svelano la sua storia affascinante.

A cura di Redazione
16 giugno 2025 19:00
Un luogo che pochi conoscono davvero | L’Acropoli di Gela, tra leggende e scoperte incredibili - Foto: AbelDionis/Wikipedia
Foto: AbelDionis/Wikipedia
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Gela custodisce uno dei tesori archeologici più affascinanti del Mediterraneo: l’Acropoli di Molino a Vento. Questo sito, situato su una collina a est della città, rappresenta il nucleo originario dell'antica polis greca fondata nel 688 a.C. da coloni provenienti da Rodi e Creta. Le stratificazioni archeologiche dell'acropoli raccontano una storia che abbraccia millenni, dalle prime tracce dell'età del Rame fino alla distruzione della città nel 282 a.C. Un viaggio attraverso il tempo che svela la grandezza e le trasformazioni di Gela nel corso dei secoli.

Dalle origini preistoriche alla fondazione greca

Le prime evidenze di insediamenti sull'acropoli risalgono al IV millennio a.C., con tombe a fossa circolare dell'età del Rame. Successivamente, nel II millennio a.C., durante l'età del Bronzo, l'area ospitò un villaggio capannicolo appartenente alla facies di Castelluccio. Queste testimonianze preistoriche indicano una continuità abitativa che precede la colonizzazione greca.

La fondazione ufficiale di Gela avvenne nel 688 a.C., quando coloni rodio-cretese guidati da Antifemo ed Entimo si insediarono nell'area, denominandola "Lindioi". Le prime costruzioni erano realizzate con materiali deperibili, ma già nel VII secolo a.C. comparvero edifici sacri in pietra, come il Tempio A, e successivamente il Tempio B, dedicato ad Atena Lindia.

L'espansione e la trasformazione dell'acropoli

Nel VI secolo a.C., l'acropoli subì un'importante riorganizzazione urbanistica: vennero tracciate strade ortogonali, la plateia e gli stenopoi, e furono costruiti nuovi edifici sacri, tra cui l'Edificio VII e VIII. Il Tempio B, con sei colonne sulla fronte e dodici sui lati lunghi, rappresentava il fulcro religioso della città.

Il V secolo a.C. vide l'erezione di ulteriori templi, come l'Edificio VI, noto per le sue antefisse esposte al museo, e un tempio dorico dedicato ad Atena, costruito per commemorare la vittoria greca sui Cartaginesi nella battaglia di Himera del 480 a.C.

Dopo la distruzione operata dai Cartaginesi nel 405 a.C., l'acropoli fu ricostruita con edifici a pianta rettangolare, come l'Edificio XII, un tempio dedicato al culto di Demetra. Nel periodo timoleonteo (IV secolo a.C.), l'acropoli perse il suo carattere sacro e si trasformò in un'area residenziale e artigianale, con abitazioni e botteghe. La zona monumentale della città venne spostata a Capo Soprano.

Curiosità: la colonna solitaria, simbolo di gela

Una delle immagini più iconiche dell'acropoli di Gela è la colonna dorica solitaria, unica superstite del maestoso tempio dedicato ad Atena. Rialzata agli inizi del Novecento dall'archeologo Paolo Orsi, questa colonna è diventata il simbolo della città, testimone silenziosa di un passato glorioso che continua a vivere attraverso le rovine dell'acropoli.

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