Un gioiello che nasconde qualcosa di incredibile | Il Duomo di Gela e le singolarità che non ti aspetti
Scopri il Duomo di Gela, un capolavoro barocco ricco di storia, arte e misteri. Un viaggio tra fede, leggende e tesori nascosti.

Nel cuore pulsante di Gela, affacciata su piazza Umberto I, si erge maestosa la Chiesa Madre, conosciuta anche come Duomo di Gela. Questo edificio non è solo un luogo di culto, ma un vero e proprio scrigno di storia, arte e misteri che affascinano da secoli. Costruita nel 1766 sui resti dell'antica Santa Maria de Platea, la chiesa è dedicata a Maria Santissima Assunta in Cielo. La sua imponente facciata neoclassica e l'interno riccamente decorato raccontano storie di fede, arte e tradizione che si intrecciano con le vicende della città.
Un capolavoro architettonico tra storia e arte
La Chiesa Madre di Gela presenta una pianta a croce latina con tre navate separate da pilastri e arcate neoclassiche, impreziosite da decorazioni in oro zecchino. La cupola centrale domina l'edificio, conferendo maestosità e luce all'interno. Tra le opere d'arte custodite, spiccano la tela raffigurante l'Assunzione della Madonna di Giuseppe Tresca (1710-1795) e il monumento funerario del Barone di Sbuci Don Alessandro Mallia, realizzato dallo scultore Filippo Pennino nel XVIII secolo. L'organo a canne del 1939, con 31 canne di facciata, è un altro elemento di grande rilievo.

Misteri e ritrovamenti sorprendenti
Durante recenti lavori di rifacimento della pavimentazione, sono emerse diverse cripte settecentesche contenenti resti umani e reperti di epoca greca, tra cui una grossa pietra squadrata, probabilmente parte della base di un antico tempio. Questi ritrovamenti hanno alimentato l'ipotesi che la chiesa sia stata edificata su un sito sacro preesistente. All'interno della chiesa è conservata l'antica icona trecentesca della Madonna d'Alemanna, patrona di Gela. Secondo la leggenda, l'immagine sacra fu ritrovata da un contadino mentre arava i campi; i suoi buoi si inginocchiarono davanti alla sacra icona, segnando l'inizio di una profonda devozione popolare.
Curiosità: la "matrici" di gela
Nel dialetto locale, la Chiesa Madre è affettuosamente chiamata "Matrici", termine che sottolinea il suo ruolo centrale nella vita spirituale e sociale della comunità gelese. Questa denominazione popolare testimonia l'attaccamento dei cittadini a questo luogo sacro, che continua a essere un punto di riferimento imprescindibile per la città.