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Un contadino, una sfida impossibile | Le Mura Timoleontee di Gela e l’impresa inaudita che sorprese la Sicilia

Scopri come un sogno nel 1948 portò alla luce le Mura Timoleontee di Gela, rivelando un tesoro dell'antica architettura militare greca.

A cura di Redazione
08 giugno 2025 15:00
Un contadino, una sfida impossibile | Le Mura Timoleontee di Gela e l’impresa inaudita che sorprese la Sicilia - Foto: AbelDionis/Wikipedia
Foto: AbelDionis/Wikipedia
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Nel 1948, un contadino di Gela, Vincenzo Interlici, ebbe un sogno che lo spinse a scavare nel suo terreno a Capo Soprano. Quella che sembrava una semplice curiosità si trasformò in una delle scoperte archeologiche più significative del XX secolo: le Mura Timoleontee, fortificazioni greche risalenti al IV secolo a.C., emersero dalla sabbia, offrendo una nuova prospettiva sulla storia antica della Sicilia.

La scoperta: un sogno che cambiò la storia

La leggenda narra che Vincenzo Interlici, dopo aver sognato un tesoro nascosto nel suo orto, decise di scavare e scoprì blocchi di pietra squadrata. La notizia attirò l'attenzione delle autorità, e gli scavi, guidati dall'archeologo Pietro Griffo, portarono alla luce un tratto di mura lungo circa 360 metri, attribuito al periodo di Timoleonte, il condottiero corinzio che ricostruì Gela dopo la distruzione cartaginese del 405 a.C.

Struttura e importanza delle mura

Le Mura Timoleontee rappresentano un raro esempio di architettura militare greca in tecnica mista: un basamento in blocchi di calcarenite e una sopraelevazione in mattoni crudi. Questa combinazione conferisce alle mura un valore unico nel panorama archeologico mediterraneo. La loro scoperta ha permesso di comprendere meglio le strategie difensive dell'epoca e l'importanza di Gela come centro nevralgico nel Mediterraneo.

Curiosità: un francobollo per le mura

Nel 1997, le Poste Italiane emisero un francobollo da 750 lire dedicato alle Mura Timoleontee, riconoscendo ufficialmente il loro valore storico e culturale. Un piccolo gesto che ha contribuito a diffondere la conoscenza di questo straordinario patrimonio.

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