Gela. Sono tra le poche attività commerciali ancora aperte e ritenute fondamentali. I supermercati e le rivendite di generi alimentari, anche in giorni di coprifuoco come quelli attuali, sono un punto di riferimento essenziale. Per questo motivo, il consigliere comunale Salvatore Scerra chiede una maggiore tutela per i dipendenti, che prestano il loro lavoro nonostante l’emergenza. “In questo momento di forte apprensione per i nostri cari, per i più fragili e per l’intera comunità – dice – sento in animo il dovere di compulsare il sindaco, le associazioni sindacali e datoriali tutte affinché adottino ogni misura, ordinaria e straordinaria, di loro competenza a garanzia della salute dei dipendenti delle società e delle ditte che gestiscono le attività dei supermercati”. Secondo il consigliere, si dovrebbe comunque prevedere un sistema alternativo, così da garantire forniture anche agli anziani o a chi non riesce a raggiungere i punti vendita. “Viviamo un’emergenza storica che impone una gestione straordinaria anche per la fruizione dei beni di prima necessità, mi riferisco, in particolare, agli alimenti – continua – si dovrebbe prendere in considerazione la possibilità di avvalersi dell’ausilio della protezione civile per l’acquisto e la consegna a domicilio dei beni di prima necessità, soprattutto agli anziani. Ritengo il proposito indispensabile per un servizio, oggi, essenziale. Mi fa piacere che le associazioni datoriali iniziano a dar seguito ad indicazioni come queste”.
I vertici locali di Confcommercio, infatti, ritengono che si debba da subito vagliare il fermo delle attività dei supermercati per le prossime due domeniche. “In considerazione del fatto che tutto il personale in questi giorni è stato sottoposto ad un intenso lavoro e al fine di assicurargli il dovuto riposo – scrivono i vertici della Confcommercio Ascom – abbiamo già avuto le prime adesioni, speriamo che tutti si adeguino, nello spirito di collaborazione tra colleghi. Sicuri di una comprensione da parte di tutti i clienti, ne approfittiamo per ricordare che l’unica soluzione ad oggi è restare a casa”.
