Tre nuovi sacerdoti nella diocesi di Lucca, domenica l'ordinazione del gelese Angelo Ferrera

Angelo Ferrera, in città già molto conosciuto per la sua attività in parrocchia e con i giovani, ha condotto gli studi presso la Pontificia Facoltà Teologica di Palermo e si è specializzato in Pastorale giovanile presso l’Università Pontificia Salesiana

A cura di Redazione Redazione
11 giugno 2025 17:29
Tre nuovi sacerdoti nella diocesi di Lucca, domenica l'ordinazione del gelese Angelo Ferrera - Angelo Ferrera
Angelo Ferrera
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Lucca.  Domenica 15 giugno, nella cattedrale di Lucca alle ore 18, saranno ordinati tre nuovi presbiteri: due diocesani e uno religioso. Si tratta di fra’ Martino Chiaramonte, un francescano originario della parrocchia lucchese di Sant’Anna, e di due religiosi del clero di Lucca, Antony Shehan Fernando Warnakulasuriya, dello Sri Lanka, e del gelese Angelo Ferrera. Da alcuni anni sono arrivati in Toscana e hanno completato il percorso verso il presbiterato nel seminario interdiocesano di Pisa.  

Don Angelo Ferrera è il nome atteso e amato da tanti, soprattutto dai giovani che, negli anni, ha saputo accompagnare con passione, dedizione e uno stile educativo autenticamente evangelico. Originario di Gela, Don Angelo si è distinto fin dagli inizi del suo cammino ecclesiale per l’attenzione alla formazione delle nuove generazioni. Ha conseguito la licenza in Pastorale Giovanile presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma, e attualmente è vice direttore dell’Ufficio di Pastorale Giovanile dell’Arcidiocesi di Lucca, nonché vicario cooperatore del Duomo di Garfagnana. Il suo impegno nella pastorale giovanile ha dato frutti evidenti: centinaia di ragazzi lo seguono, stimano e riconoscono in lui una guida capace di ascoltare, accogliere e orientare. Apprezzato per le sue spiccate doti relazionali e per una spiritualità profonda e concreta, Don Angelo è riuscito in breve tempo a farsi amare da tutta la comunità diocesana. Le sue iniziative pastorali hanno saputo mettere in dialogo le diverse anime della Chiesa lucchese, suscitando consenso e partecipazione. È stato, per molti, un riferimento capace di unire l’entusiasmo giovanile con la sapienza della tradizione ecclesiale. Domenica prossima, numerosi fedeli, tra cui un nutrito gruppo di amici e sacerdoti provenienti dalla sua città natale, si recheranno a Lucca per stringersi a lui in questo momento solenne e commovente. 

La sua prima Messa sarà celebrata mercoledì 18 giugno nello spazio antistante le tombe della madre e del fratello Emanuele, nel cimitero monumentale di Gela: un gesto carico di affetto e memoria, che racconta la profondità del suo legame con la famiglia e la ferita di un lutto che ha segnato la sua vita. 

Le ultime ordinazioni presbiterali nella diocesi di Lucca risalgono al 2020, quando furono ordinati tre nuovi preti e al 2021, quando ne fu ordinato solo uno. Al momento i preti della diocesi lucchese sono 123, a cui si aggiungeranno i due ordinandi. Dal 2020 è stato costituito un luogo di formazione comune per sei diocesi (Lucca, Pisa, Livorno, Massa Carrara – Pontremoli, Pescia e Volterra): il Seminario interdiocesano "Santa Caterina", che ha sede a Pisa. Mons. Giulietti, che presiederà la messa in cattedrale, ha spiegato che "l’ordinazione di Antony ed Angelo, insieme a quella di Fr. Martino, è un autentico segno di speranza nel cuore di questo “Giubileo della speranza”, che ci sta aiutando a rianimare la nostra fiducia nel futuro, perché ci mostra come sia affidabile Colui che promette. In mezzo alle fatiche e alle inevitabili contraddizioni del nostro cammino di Chiesa, accogliere due giovani presbiteri è percepire la bontà sorprendete di Dio e la forza del suo Spirito. Sono grato al nostro seminario interdiocesano e a tutte le persone e le comunità che hanno sostenuto Antony e Angelo nel loro cammino. Spero che tanti altri giovani abbiano il coraggio di una risposta gioiosa ed entusiasta al Signore, che non smette di chiamare a seguirlo più da vicino e a servire con amore i fratelli».

 In un tempo in cui le vocazioni sacerdotali sono sempre più rare, la storia di Don Angelo è un segno di speranza: a un figlio della città di Gela che si è donato con generosità per il riscatto umano e spirituale dei giovani, va l’augurio sincero di ogni bene e la preghiera di una Chiesa che gioisce per il dono del suo sì.



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