Gela. Tre piccoli, in tenera età, trovati in condizioni igieniche al limite e in uno stato di assoluta precarietà.
L’arrivo dei carabinieri. I genitori dei bambini, adesso, dovranno affrontare il processo: ne è stato disposto il rinvio a giudizio. Stando ai magistrati della procura, non avrebbero assicurato le necessarie cure ai loro figli. I carabinieri arrivarono nell’appartamento della zona di Fondo Iozza nel novembre di tre anni fa, dopo una segnalazione. I piccoli, all’epoca dei fatti, avevano sette, cinque e tre anni. Attualmente, vivono in una struttura protetta in città ma possono incontrare quotidianamente i loro genitori. I difensori dei due, gli avvocati Nicoletta Cauchi e Ivan Bellanti, hanno sottolineto come entrambi i coniugi abbiamo deciso di migliorare le rispettive condizioni di vita, soprattutto per andare incontro alle esigenze dei bambini. Hanno lasciato l’appartamento al centro dei controlli. Il padre è stato riconosciuto capace di accudire i figli. Maggiori difficoltà, invece, sono state riscontrate per la madre, affetta da gravi scompensi fisici. I difensori, almeno inizialmente, hanno avanzato richiesta di giudizio abbreviato, condizionato all’esame di una persona assai vicina, in questi anni, ai coniugi. Il giudice dell’udienza preliminare Paolo Fiore non ha accolto l’istanza. Non è da escludere, almeno nel caso della madre, che in giudizio possa essere chiesta una perizia destinata ad accertarne l’effettivo stato mentale.