Gela. Trattori in pieno centro a Gela contro il caro-acqua in agricoltura. Un migliaio di contadini ha sfilato stamattina per le vie del centro per rivendicare il ripristino delle dighe Comunelli, Disueri e Cimia, l’abbattimento dell’Imu sui terreni agricoli e per la dichiarazione di calamità naturale per la siccità di questo inverno. Il corteo, con tanto di trattori e trombe da stadio, ha raggiunto piazza San Francesco, sede del Municipio.
Gli striscioni sono di solidarietà ai lavoratori della Raffineria Eni, in lotta da 17 giorni per l’attuazione del protocollo d’intesa relativo alla riconversione “green” della raffineria, le bonifiche. Industria e agricoltura, possono convivere secondo sindacati e contadini.
Contestato nello specifico l’aumento del 50% delle tariffe dell’acqua (da 15 a 22 euro l’ora) imposto dal consorzio di bonifica n.5, dopo che la Regione ha deciso di azzerare, da qui al 2020, i contributi irrigui, ponendo i costi interamente a carico dei consorziati.
Al governatore Rosario Crocetta chiedono la modifica della legge, avvertendo che “continuando così si rischia la chiusura del consorzio e l’abbandono delle terre” la cui produzione, quest’anno, è crollata dell’80% per la siccità. Il corteo degli agricoltori, dopo una sosta in piazza Umberto, raggiungerà il municipio per incontrare una delegazione dei sindaci del comprensorio ai quali presentare la piattaforma rivendicativa con i provvedimenti che vorrebbero fossero adottati dai comuni (abbattimento dell’Imu e dichiarazione dello stato di calamità).