Gela. Una segnalazione è stata inoltrata anche all’organismo indipendente di valutazione di Palazzo di Città: il servizio speciale per il trasporto dei disabili, infatti, continua a far discutere.
Questa volta, i chiarimenti sono stati richiesti intorno all’attività svolta dai responsabili della cooperativa palermitana L’Airone, titolari dell’appalto fino a dicembre di due anni fa.
“Non riesco proprio a capire – dice l’operatore Paolo Amato – i responsabili della cooperativa non mi hanno fatto avere neanche le buste paga. In sostanza, non so quanti soldi mi spettano per l’attività prestata”. Per questa ragione, Amato non esclude neanche di rivolgersi alla magistratura.
“Voglio chiarezza – continua –non si possono accettare situazioni di questo tipo. Adesso, mi trovo in gravi difficoltà economiche e, come se non bastasse, sono stato costretto a rivolgermi ad un legale. Tutto questo, davanti ad un servizio svolto per conto dell’ente comunale”.
La cooperativa L’Airone ha perso il contratto firmato insieme ai funzionari comunali nel dicembre di due anni fa. “Io – spiega ancora l’operatore – sono stato licenziato a marzo dello scorso anno. Ho avuto solo tre buste paga e mancano all’appello diversi stipendi. Per agire in tribunale, ho dovuto utilizzare solo i documenti previdenziali. Nessuno dalla cooperativa mi ha fatto sapere nulla”.
I funzionari del settore servizi sociali, comunque, hanno già provveduto a saldare quanto dovuto ai titolari della coop.
“Abbiamo liquidato l’intero servizio – spiega l’assessore Fortunato Ferracane – adesso, la questione riguarda solo il rapporto fra i lavoratori e la cooperativa”. Intanto, gli operatori del servizio di trasporto speciale, attualmente alle dipendenze della cooperativa Progetto Vita, hanno appena ricevuto le lettere di licenziamento: il termine ultimo è fissato per la fine del mese.
“Credo sia solo una questione tecnica – commenta l’assessore – nelle prossime ore, la giunta varerà una nuova proroga di almeno trenta giorni. Intanto, stiamo preparando la nuova gara d’appalto per affidare il servizio”. Tra aule di tribunale e carte bollate, un nuovo atto d’ingiunzione, firmato dall’operatore, sta per essere notificato ai titolari dell’Airone.
“Nel mio caso – conclude – neanche i sindacati sono riusciti a venire a capo dell’intera vicenda. Ho lavorato per conto del comune senza avere buste paga. Spero che qualcuno possa darmi una risposta”.