Gela. Un “programma pragmatico”, risultato di “una cabina di regia condivisa” e di “un percorso fatto anche dalla scuola politica che va avanti da mesi”. Miguel Donegani, candidato a sindaco alla testa del laboratorio “Progressisti e rinnovatori”, ha presentato davanti a sostenitori, dirigenti, candidati e cittadini, “una prima bozza del programma elettorale”. “Nessun libro dei sogni ma un programma che faccia veramente migliorare la città”, ha detto. Il gruppo che si rifà a Donegani guarda ad un ambiente finalmente tutelato ma anche ad infrastrutture industriali come l’hub per la prefabbricazione metalmeccanica. “Abbiamo lavoratori di assoluto valore e dobbiamo costruire per le nostre maestranze”, ha detto inoltre. Il volto della città deve mutare nella sua stessa immagine, “vogliamo cartelli che ricorderanno Gela come prima città liberata dal nazifascismo, come città di tradizione classica e come città di Eschilo”, ha proseguito l’ex parlamentare Ars in corsa per il municipio. Dalla sanità bisogna necessariamente passare e da un “sistema fortemente territorializzato” e non più “nissenocentrico”, ha voluto precisare. Albergo diffuso, scuola, formazione, sport e turismo, sono tra le priorità programmatiche.
“Il servizio rifiuti con Impianti Srr è migliorato ma nulla di eccezionale – ha detto ancora – siamo solo all’ordinarietà”. Il servizio idrico e il porto rifugio sono i nodi di sempre. Anche in questo caso, Donegani, che ha una lunga esperienza amministrativa alle spalle, non si è spinto a promettere traguardi immediati. “Ci impegneremo ma non siamo come chi doveva cacciare Caltaqua e poi i risultati si sono visti”, ha sottolineato. La squadra di governo della città sarà fatta da assessori “liberi e autonomi, non saranno dettati dai partiti”. “Si dovranno sporcare le mani e stare nella città”, ha rimarcato. Donegani e il laboratorio “PeR” si presentano ad una sfida assai complessa, pure nel centrosinistra e nell’area progressista che appoggiano in prevalenza l’ex assessore Terenziano Di Stefano: a partire dal Pd, del quale Donegani è un dirigente di lungo corso. “Gela dovrà tornare ad essere una città viva”, questo il punto di inizio per il percorso verso le amministrative.