Gela. Per i vertici della “Impianti Srr”, la società che gestisce l’intera piattaforma integrata di Timpazzo, l’appalto per la fornitura dei mezzi, da usare nel sito, è regolare. La scorsa settimana, sono state pubblicate le motivazioni con le quali i giudici del Tar hanno invece, in parte, accolto il ricorso della “General service srl”, che aveva impugnato il bando, ritenendolo illegittimo. I giudici amministrativi hanno dato ragione all’azienda, sostenendo l’illegittimità dell’obbligo dell’iscrizione “all’ Albo Nazionale Gestori Ambientali, categoria 4- classe B (o superiore)”. Era una delle condizioni per la partecipazione. E’ stato disposto l’annullamento di due articoli del bando, senza i quali anche la General service avrebbe potuto prendere parte. Il servizio, a conclusione delle procedure di gara, è stato affidato alla Novambiente. Dopo aver valutato le motivazione redatte dai giudici palermitani, l’amministratore della “Impianti Srr”, l’ingegnere Giovanna Picone, ha autorizzato la presentazione dell’appello. Si andrà davanti ai giudici del Cga.
E’ stato affidato l’incarico al legale Stefano Polizzotto. In base a quanto riportato nel provvedimento, secondo l’amministratore della “Impianti” la gara per la fornitura dei mezzi ha messo fine al regime di proroga “in favore delle ditte che gestivano il servizio, tra le quali vi è anche la General service srl”. Nell’atto, si precisa inoltre che anche l’Autorità anticorruzione ha ritenuto “anomale” le proroghe. Tutte ragioni che hanno spinto l’amministratore a formalizzare il mandato per proporre ricorso. Si preannuncia un nuovo braccio di ferro giudiziario per uno degli appalti più importanti nella piattaforma di Timpazzo.