Gela. La frattura, nel centrodestra locale, sembra dietro l’angolo. Ieri, forzisti, salviniani, liberali, esponenti di Fratelli d’Italia ed Energie per L’Italia hanno sparato a zero contro le scelte di DiventeràBellissima, ad iniziare dal dietrofront del consigliere Giovanni Panebianco sulla mozione di sfiducia. Per quelli della coalizione, i fedelissimi di Musumeci dovrebbero chiarire, sia davanti alla città sia davanti agli alleati. Addirittura, segretari e coordinatori dei partiti di centrodestra non nascondono il sospetto che la mozione sia saltata in cambio di “premi” e “prebende”. “Non prendiamo lezioni da nessuno – dice invece il capogruppo di DiventeràBellissima Vincenzo Cascino – io sono stato, sono e sarò uomo di destra, a differenza di molti che, invece, partecipano alle riunioni di coalizione, quando in passato hanno sostenuto pure governi locali di centrosinistra”. Per Cascino, ci sarebbe in atto un tentativo di forzare la mano, di modo da isolare gli uomini di Musumeci.
Incarichi e “veleni”. “Non capisco come si faccia a parlare di coalizione – aggiunge – quando dai nostri stessi alleati arrivano attacchi di questo tipo. DiventeràBellisima ha già spiegato quanto accaduto sulla vicenda sfiducia. Se ci fosse stato un accordo, la seduta poteva essere rinviata all’8 gennaio e, oggi, staremo già parlando di elezioni. Giovanni Panebianco ha espresso dei dubbi e li ha esposti in aula. Ha chiarito la sua posizione anche con il presidente Musumeci”. DiventeràBellissima, quindi, prende le distanze, almeno per ora, dagli alleati. “Prebende? Noi non abbiamo ricevuto incarichi – conclude Cascino – se non sbaglio, la nomina, risalente ad alcuni mesi fa, di Francesco Pollicino a revisore dei conti della Ghelas è stata decisa dal sindaco. Sicuramente, parliamo di un ottimo professionista ma è altrettanto certo che non milita in DiventeràBellissima. Quindi, prima di parlare di prebende, valuterei bene quello che si è già ricevuto. Noi siamo opposizione alla giunta”. Un messaggio chiaro anche agli esponenti di Energie per l’Italia, visto il ruolo di coordinatore cittadino rivestito nel movimento proprio da Pollicino. Le crepe nel gruppo di centrodestra, adesso, potrebbero diventare voragini.