Gela. Le tariffe idriche, che da anni mettono in difficoltà gli utenti locali perché troppo spesso esose e non corrispondenti ad un servizio efficiente, in questo periodo sono al centro di procedure interne avviate dall’Assemblea territoriale idrica, che sovraintende all’intero servizio sul territorio provinciale. Con due provvedimenti risalenti a maggio, l’Ati, attraverso il direttore generale Antonino Collura, ha affidato altrettanti incarichi esterni, per consulenze tecniche proprio sulla definizione delle tariffe per il periodo 2022-2023. Tra gli altri adempimenti, anche quelli sul piano economico finanziario e su quanto previsto dalla disciplina di Arera. Ati ha individuato la società bolognese Rea e l’ingegnere marchigiano Mauro Pacchioli. Una scelta confermata dagli atti pubblicati dall’Assemblea territoriale idrica, su indicazione del presidente Massimiliano Conti, sindaco di Niscemi. Lo stesso primo cittadino niscemese, già al momento dell’insediamento spiegò che tra le priorità dell’Ati ci sarebbe stata quella di effettuare una verifica complessiva sui parametri delle tariffe applicate, che in città ancora adesso portano a bollette pesanti, nonostante disservizi e interruzioni quasi periodiche, soprattutto nel periodo estivo. Non è chiaro se possano esserci i margini per un riduzione o per agevolazioni in favore degli utenti.
Dall’esito dell’attività di supporto tecnico dovrebbero emergere nuovi elementi, da affidare all’Assemblea territoriale idrica, che anzitutto deve garantire un controllo costante su Caltaqua e sul sovrambito di Siciliacque. Ad oggi, non c’è mai stato un servizio adeguato e le proteste degli utenti sono all’ordine del giorno, in città. Il sindaco Lucio Greco, che si era schierato per una risoluzione del contratto, anche di recente ha scritto alla Regione, a seguito di stop idrici, protratti per giorni. Ati ha scelto il supporto tecnico esterno, anzitutto per la definizione delle tariffe.