Gela. Acquisto revocato dal gip del tribunale di Catania e un’indagine avviata dai pm siracusani sulla gestione del ramo d’azienda ex Set Impianti da parte degli imprenditori gelesi del Consorzio Synergo, lo scorso anno aggiudicatari del complesso societario per circa 250 mila euro. Stipendi non pagati regolarmente e lavoratori che hanno chiesto di ottenere le retribuzioni, avviando procedure giudiziarie. Ad inizio mese, hanno inscenato plateali proteste. Il consorzio gelese ha acquistato all’asta il ramo d’azienda del gruppo siracusano, finito in liquidazione. Inizialmente, come da accordi, avrebbe dovuto assorbire tutti i lavoratori e impiegarli nei siti del polo industriale siracusano. Da quanto emerge, però, i dipendenti non percepirebbero da mesi gli stipendi né avrebbero avuto un pieno inquadramento. Il gip del tribunale di Catania, che segue la procedura di amministrazione giudiziaria della Set Impianti, ha disposto la revoca dell’acquisto da parte del Consorzio Synergo e il trasferimento dei 250 mila euro versati dagli imprenditori gelesi in un fondo che servirà a coprire una parte dei debiti accumulati con i lavoratori.
In base a quanto riportato da “diario1984.it”, i pm della procura di Siracusa avrebbero avviato indagini anche a carico dei titolari del consorzio gelese, gli stessi che solo qualche mese fa denunciarono di aver subito richieste estorsive dai vertici sindacali dei metalmeccanici di Fim e Uilm. I segretari Roberto Getulio e Marco Faranda sono stati arrestati dopo quanto raccontato dai responsabili Synergo.