Gela. La richiesta di condanna per i due imputati che erano stati assolti in primo grado non è stata accolta dai giudici della Corte d’appello di Caltanissetta. E’ stata confermata l’assoluzione per Samuele Cammalleri e Rocco Di Giacomo. Insieme agli altri coinvolti finirono nel blitz antimafia “Stella cadente”. Nei loro confronti, la procura generale, dopo l’impugnazione delle assoluzioni di primo grado, aveva chiesto condanne, rispettivamente, a quattro anni e otto mesi e a sei anni e otto mesi. Per l’accusa, avrebbero gravitato intorno al gruppo del boss Bruno Di Giacomo, condannato in via definitiva per i fatti dell’indagine “Stella candente”. Anche in appello i difensori, per Cammalleri gli avvocati Carmelo Tuccio e Flavio Sinatra e per Di Giacomo l’avvocato Antonio Gagliano, hanno confermato che non ci furono mai iniziative dei due volte a favorire gli stiddari oppure portate avanti, su un piano commerciale ed economico, imponendo la forza del gruppo di mafia. Elementi accolti dai giudici nisseni che hanno confermato l’assoluzione. Per gli altri imputati, invece, le posizioni sono state definite con condanna attraverso il concordato di pena.
In primo grado erano state stabilite condanne per Vincenzo Di Giacomo, Giuseppe Nastasi, Vincenzo Di Maggio, Salvatore Antonuccio, Alessandro Pennata, Giuseppe Truculento, Giuseppe Vella, Giovanni Di Giacomo e Benito Peritore. In primo grado, gli venne imposto il risarcimento dei danni in favore degli esercenti vittime di pressioni e alle associazioni antiracket (le parti civili sono assistite dagli avvocati Valentina Lo Porto, Federica Maganuco e Alessandra Campailla). Le indagini partirono sulla base di alcune denunce avanzate da esercenti, come i titolari del bar Milano di via Romagnoli, la cui versione è stata più volte messa in discussione dalle difese. Gli investigatori ritennero che gli stiddari fossero pronti ad un’eventuale nuova guerra di mafia, nel caso di contrasti con le famiglie di Cosa nostra. Tra i legali dei coinvolti ci sono gli avvocati Giovanna Zappulla, Cristina Alfieri, Enrico Aliotta e Antonio Impellizzeri.