Gela. Per diversi giorni, dopo la sparatoria in moto di Settefarine dello scorso 17 maggio costata il ferimento all’imbianchino quarantenne Emanuele Termini, gli agenti di polizia del commissariato hanno dato la caccia al giovane Mirko Russello.
Il presunto centauro armato, infatti, si sentiva braccato, tanto da aver lasciato l’abitazione di famiglia per trovare riparo nell’alloggio dello Iacp di via Castore utilizzato dal ventiquattrenne Salvatore Marino, a sua volta arrestato per favoreggiamento.
La breve latitanza, però, non gli ha consentito di lasciare la città e, così, di vanificare le ricerche avviate dagli inquirenti. Negli ultimi giorni, anche un suo stretto parente gli avrebbe consigliato di farla finita e di consegnarsi agli agenti che lo cercavano.
Russello, però, ha scelto di non seguire l’indicazione. Ad armarlo sarebbe stato il profondo astio nutrito nei confronti del coetaneo G.D.A, reo di aver tentato di corteggiare la giovane fidanzata.
E’ proprio intorno a quest’intreccio che si sono mosse le indagini. Già durante la sua detenzione, Russello, molto sospettoso, avrebbe fatto recapitare messaggi intimidatori al suo rivale.