Spari “Gb oil”, accertamenti su telefoni indagati: incarico ad un perito

 
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I carabinieri sul luogo degli spari

Gela. Le indagini sono in corso e un incarico tecnico è stato assegnato ad un perito che analizzerà i telefoni cellulari di alcuni dei coinvolti nella rissa della stazione di servizio “Gb oil”, sfociata poi negli spari del trentaquattrenne Paolo Quinto Di Giacomo, attualmente detenuto con l’accusa di tentato omicidio. Il perito effettuerà un’analisi tecnica sugli smartphone solo di alcuni coinvolti, probabilmente compreso il trentaquattrenne che ha sparato. Secondo gli investigatori, si sarebbe recato alla stazione di servizio dopo essere stato informato da chi era presente. Il fratello, Eliseo Di Giacomo, è accusato del concorso nel tentato omicidio, perché per i pm avrebbe indicato gli obiettivi da colpire, i licatesi Michele Cavaleri (raggiunto da almeno sette colpi di pistola calibro 7,65) e Salvatore Cavaleri, che invece non è stato ferito dai colpi. Il gruppo giunto da Licata avrebbe innescato lo scontro, dopo alcuni pesanti apprezzamenti.

Il perito incaricato dai magistrati produrrà una relazione, probabilmente finalizzata a ricostruire contatti e comunicazioni nei minuti precedenti al tentato omicidio. Nel fine settimana appena trascorso, i carabinieri, che stanno conducendo l’indagine insieme ai pm della procura, hanno arrestato un altro dei coinvolti, presente la notte della rissa. Il ventottenne licatese Salvatore Incorvaia aveva fatto perdere le tracce. Ora, invece, è ristretto ai domiciliari. Gli indagati sono difesi dagli avvocati Carmelo Tuccio, Davide Limoncello, Giuseppe Vinciguerra, Giovanni Cannizzaro, Raffaela Nastasi, Rosario Prudenti e Tommaso Vespo.

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