Spari contro un centro ottica di via Crispi, coinvolto a dicembre in Cassazione

 
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Gela. Un centro di ottica della città sarebbe stato preso di mira per intimidire il titolare, a seguito di un presunto debito contratto con un grossista campano. Diversi colpi di pistola vennero esplosi in via Crispi, in direzione della vetrina. In primo e secondo grado, la condanna è arrivata per il presunto mandante (che avrebbe fatto da tramite), il rappresentante Michele Pennisi. I giudici della Corte d’appello di Caltanissetta hanno ridotto la pena da tre anni (disposti in primo grado dal collegio penale del tribunale di Gela) a due anni di reclusione, escludendo l’aggravante mafiosa. A dicembre, la vicenda verrà trattata dai giudici della Corte di Cassazione, dopo che i legali di Pennisi hanno presentato ricorso. L’allora titolare dell’attività commerciale è parte civile, rappresentato dall’avvocato Carmelo Terranova. L’indagine, coordinata dai pm della Dda di Caltanissetta, si estese anche a chi avrebbe materialmente sparato. Pare che fosse stato assoldato un gruppo di fuoco di Catania.

Uno dei presunti responsabili di quell’azione è attualmente a processo, sempre davanti al collegio penale del tribunale di Gela. Inizialmente, i sospetti degli investigatori si concentrarono su possibili collegamenti con gli ambienti della criminalità organizzata.

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