Gela. Sparò contro l’abitazione dei familiari dell’ex fidanzata, in contrada Zai. Secondo l’accusa, rischiò di colpire la cugina della sua ex e inoltre ferì due cani. Per Kevin Canotto, in appello, è stato formalizzato il concordato. La pena complessiva viene ridotta a cinque anni di reclusione. In primo grado, la condanna venne emessa a sei anni e nove mesi. Erano molteplici le contestazioni: tentato omicidio, lesioni, stalking, porto d’arma oltre ai fatti legati al ferimento dei due cani. Secondo gli investigatori, voleva uccidere. Fu arrestato dai carabinieri. Il difensore, l’avvocato Davide Limoncello, ha ottenuto l’assenso della Corte al concordato. Per il legale, come posto in primo grado, il giovane imputato non agì per uccidere ma solo per ritorsione, dopo essere stato aggredito da alcuni familiari della sua ex fidanzata. Circostanza sempre esclusa non solo dalla procura ma pure dai familiari della giovane, costituiti parti civili con i legali Giuseppe Cascino e Maria Cascino. Tra le parti civili, inoltre, il Partito animalista italiano e l’Associazione nazionale per la tutela degli animali, con i legali Giusy Cauchi, Roberta Pagano e Giovanna Li Causi.
L’arma usata da Canotto non è mai stata ritrovata. Sentito, spiegò di averla gettata via. L’avrebbe acquistata nella zona della stazione ferroviaria ma su questo punto fornì elementi vaghi. L’ex fidanzata e la sua famiglia non volevano riallacciare i rapporti con lui e descrissero azioni vessatorie patite, con modalità violente. Alle parti civili era stato riconosciuto il diritto al risarcimento dei danni.