Gela. Furti, rapine e danneggiamenti, tutti firmati da giovanissimi. Si è aperto, davanti ai magistrati del tribunale dei minorenni di Caltanissetta, il processo a carico di cinque imputati, accusati di aver fatto parte del presunto gruppo criminale scoperto a conclusione del blitz “Golden boys” del novembre di un anno fa.
Davanti ai giudici nisseni, il capitano dei carabinieri Gianmarco Messina ha risposto alle domande formulate sia dal pubblico ministero Simona Filoni che dai legali di difesa. Il militare ha descritto le fasi dell’intera attività d’indagine, durata circa otto mesi.
I cinque minori finiti a processo sarebbero stati protagonisti di molti episodi di violenza, la gran parte finalizzati a portare a casa bottini da piazzare successivamente per ottenere denaro. Intanto, i magistrati del tribunale hanno assegnato ad un tecnico l’incarico di esaminare e trascrivere le tante intercettazioni effettuate per risalire alle dinamiche interne al presunto gruppo.
I cinque sono difesi dagli avvocati Carmelo Tuccio, Mariella Giordano, Francesco Enia e Giusy Ialazzo. Altri testimoni verranno sentiti nel corso della prossima udienza già fissata per il 18 luglio.