Gela. Sono stati i militari della guardia di finanza ad arrivare nella sua abitazione. L’hanno perquisita, sequestrandogli l’apparecchio televisivo. Un sessantenne è accusato di aver violato la normativa in materia di diritto d’autore e gli viene contestato l’accesso abusivo ai sistemi informatici, perché è emerso che usufruiva delle piattaforme televisive a pagamento, senza versare i canoni di abbonamento alle aziende che gestiscono pay-tv e canali streaming. I fatti accertati pare risalgano a periodi molto recenti, almeno fino al novembre dello scorso anno. Non si esclude che l’indagine possa essere più vasta, dato che questi sistemi sono molto diffusi anche se del tutto fuori norma. Si accede ad ogni piattaforma, ma senza passare dai broadcaster ufficiali. Il sequestro è stato effettuato e l’inchiesta prosegue. Il sessantenne ha già nominato un legale di fiducia, l’avvocato Salvo Macrì. L’intervento dei finanzieri è stato disposto dal pm Luigi Lo Valvo che sta coordinando le attività.
In più occasioni, i grandi gruppi del settore hanno denunciato la diffusione di sistemi illeciti che consentono agli utenti di accedere ai contenuti televisivi, senza versare alcun canone e in maniera del tutto illimitata. Se l’inchiesta avviata potrà raggiungere altri coinvolti si capirà solo nelle prossime settimane. Ormai, rischiano grosso anche gli utenti finali.