"Sindaco? Non mi ha mai cercato", Federico: "Città senza progettualità, pezzi centrodestra l'hanno spaccato"
L'ex presidente della Provincia (l'ultimo prima della lunga pausa interrotta dall'elezione degli scorsi mesi del sindaco di Caltanissetta Tesauro), non trova veri fattori favorevoli nell'attuale azione dell'amministrazione comunale
Gela. In questi mesi, ha preferito stare in disparte rispetto al dibattito politico cittadino. L'ex parlamentare Ars Pino Federico, un anno fa, scelse di schierarsi con il fronte che uscì dal centrodestra ufficiale, appoggiando l'allora candidato a sindaco Salvatore Scerra. Oggi, esordisce spiegando che è impegnato “a riorganizzare Avanti Gela insieme ad altri gruppi e associazioni ma per mettere al centro della discussione le tante emergenze della città”. “Ho letto, per settimane, di polemiche per quattro posti in più o in meno nella pianta del nostro ospedale – dice – però, nessuno ha alzato la questione di interi reparti che sono fermi come neurologia e psichiatria oppure rispetto a un'astanteria che non risponde alle esigenze del nostro pronto soccorso. Servono le assunzioni promesse nel nosocomio, va rafforzato in tanti servizi e reparti. Sono queste le battaglie che vanno portate avanti. Lo stesso vale per un museo del mare, che io feci finanziare all'epoca e che non ha ancora aperto. Stesso discorso per il museo regionale o per l'atavica questione del porto rifugio. Dopo circa vent'anni, siamo davanti sempre alle stesse questioni. La politica bisogna farla sui temi e non basarla sulle ambizioni personali di ognuno”. Federico e il sindaco Di Stefano, anche all'indomani della competizione elettorale, non hanno più intrecciato i loro cammini politici. “Il sindaco? Lo contattai mettendomi a disposizione, senza nulla pretendere – aggiunge – per dare dei consigli. Non mi ha mai cercato. Ne prendo atto, evidentemente non ha bisogno”. L'ex presidente della Provincia (l'ultimo prima della lunga pausa interrotta dall'elezione degli scorsi mesi del sindaco di Caltanissetta Tesauro), non trova veri fattori favorevoli nell'attuale azione dell'amministrazione comunale. “Gli eventi, finanziati dalla Regione, vanno bene ma dovrebbero essere calati in una programmazione più ampia – dice inoltre – non vedo nulla di tutto ciò. Mi sembra un'azione amministrativa piuttosto slegata dalle esigenze vere della città. Non noto nessuna iniziativa per le campagne o per le dighe che non danno acqua. Qual è la visione per il futuro? Non lo capisco. Non sono per il tanto peggio tanto meglio ma veramente non percepisco alcuna progettualità”. La posizione di Federico pende verso un centrodestra, al quale però non risparmia pesanti inciampi. “Faccio i complimenti al neo segretario di Forza Italia Vincenzo Cirignotta – sottolinea – un coordinamento del centrodestra cittadino? Io sono d'accordo. Siamo disponibili a partecipare, se verremo coinvolti. Però, il centrodestra deve avere autonomia decisionale. Non può essere finalizzato solo agli interessi elettorali di qualcuno, che magari è convinto che in città il centrodestra debba sempre uscire sconfitto. Un anno fa, potevamo vincere ma pezzi di questo centrodestra, che oggi richiamano l'esigenza dell'unità, hanno isolato altre componenti. La Dc ha lavorato proprio per dividere il centrodestra e i risultati elettorali si sono visti. Il centrodestra, sempre che sia ancora in tempo per riprendere vigore ed elaborare un progetto per la città, deve riorganizzarsi non partendo dai posizionamenti ma dalle esigenze essenziali del nostro territorio. Dobbiamo lavorare in questa direzione”. Infine, Federico non trascura la forza di attrazione che il “modello Gela”, vittorioso lo scorso anno, sta generando su alcuni esponenti di spicco dell'area del centrodestra. A più riprese, sono stati associati al governo Di Stefano nomi come quelli dell'ex candidato a sindaco Scerra e dell'ex presidente del civico consesso Sammito: un anno fa, al primo turno, entrambi nello stesso gruppo di Federico. L'ex deputato regionale non fa rimandi diretti ma vuole essere chiaro. “Parliamo di un governo della città che ha come punti di riferimento il Pd e il Movimento cinquestelle – conclude – è un'amministrazione fatta da forze politiche che non si riconoscono nel governo Schifani. Quindi, chi si avvicina a quest'alleanza o addirittura punta a far parte del governo cittadino, si pone nel centrosinistra e non certo nel centrodestra. Penso che la chiarezza sia fondamentale, anche davanti ai cittadini”.
In foto Pino Federico
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