Gela. Centocinquanta litri di olio riversato in una superficie complessiva di circa 600 metri quadrati, ricadente nei pressi di terreni agricoli. E’ questo il bilancio della rottura di una condotta petrolifera avvenuto in contrada Piana del Signore e appartenente al colosso energetico Eni.
L’incidente alla condotta “Dn12” si è verificato a mezzogiorno del 31 ottobre scorso e ha interessato circa 150 metri di un canale artificiale ricadente nell’area Asi (Irsap) nord.
Grazie al tempestivo intervento dell’Enimed, che ha comunicato immediatamente agli enti competenti l’accaduto, si è evitato un disastro ambientale.
“Il tratto di canale nord dell’Asi interessato è già stato ripulito e sono in corso le attività di lavaggio – fanno sapere le fonti ufficiali dell’Enimed – L’allarme è scattato immediatamente consentendo l’avvio di un intervento celere. Il sistema automatico ha permesso di isolare i canali di condotta limitando la perdita. Gli enti intervenuti hanno preso atto del lavoro svolto e dell’assenza di problematiche”.
Con esattezza l’Enimed ha inoltrato un avviso dell’avvenuto incidente a: Comune, Provincia, Asp, Arpa e assessorato regionale all’Energia. Sul luogo dello sversamento, causato dalla rottura della condotta “Dn12”, si sono portati gli addetti dell’ufficio del distretto sanitario Asp, Salvatore Valenti, Antonio Lautorisi e Roberto Cannizzo che a seguito di un sopralluogo hanno confermato, il primo novembre, la presenza di chiazze di olio in direzione est-ovest in un tratto del canale di circa 150 metri.
Sul posto sono state adottate tutte le misure del caso, con la realizzazione di barriere a monte e a valle del canale, per circoscrivere l’area interessata. Inoltre, secondo i tecnici dell’Asp, “è stata predisposta una vasca di raccolta dei rifiuti prodotti, resa impermeabile tramite teloni in pvc”.
I tecnici dell’Asp hanno scongiurato la presenza di tracce d’olio, proveniente dalla condotta rotta, sul terreno arato che insiste ad est del luogo dell’incidente. Gli interventi di bonifica avviati dall’Enimed si concluderanno a fine mese. Dal 31 ottobre uomini e mezzi hanno permesso di recuperare il prodotto sversato e eliminare ogni forma di inquinamento.
L’emergenza è rientrata in 24 ore e ha preceduto l’opera di bonifica che prevede anche il ripristino e la pulizia del sito.
Non la pensa allo stesso modo Emanuele Amato, l’ambientalista di “Amici della terra” il quale sostiene che “le linee da 6 pollici dai pozzi fino alla raffineria vanno tutte sostituite e, come da normativa, collocate fuori terra”.