Gela. Dalla ricostruzione maturata al termine dell’istruttoria dibattimentale, è emerso che sul titolare di un panificio, nella zona del quartiere San Giacomo, sarebbero state esercitate pressioni per imporgli la fornitura di farine. Ci sarebbero stati contrasti con chi avrebbe preteso di rifornirlo. L’esercente è stato assolto, dopo essere finito a processo per aver colpito il rivale. Al culmine della tensione, il panificatore usò un tubo. Il fornitore, con la forza, intanto aveva cercato di fare irruzione nell’attività commerciale, prima di essere fermato. Secondo il giudice Miriam D’Amore, però, non sono emersi elementi per sostenere che il panificatore abbia agito deliberatamente, ferendo il fornitore. Si sarebbe trattato di un atto di difesa e così, come chiesto dal legale che lo rappresenta, l’avvocato Flavio Sinatra, è arrivata l’assoluzione. Al termine della requisitoria, il pm Pamela Cellura, invece, ha confermato la responsabilità dell’esercente, ritenendo che non si trattò di un atto di legittima difesa, ma di un’aggressione.
La difesa ha puntato proprio sul fatto che il panificatore venne messo alle strette e minacciato, affinché accettasse quelle forniture. Il suo no avrebbe scatenato la reazione del rivale. L’uomo, secondo la versione resa dalla difesa, sarebbe stato colpito solo per evitare che potesse creare ulteriori danni. L’esercente si sarebbe difeso. L’accusa che gli veniva contestata in relazione all’uso dei tubi è andata incontro alla prescrizione. Per l’altro capo di imputazione è stata pronunciata una decisione favorevole all’imputato.