Sarà firmato sabato pomeriggio, presso la chiesetta San Biagio, il protocollo di intesa per la tutela delle coste e la proposta di un’area marina protetta. Ad apporre la propria firma saranno i sindaci le cui comunità si affacciano sul territorio del Golfo di Gela, ovvero Santa Croce Camerina, Vittoria, Acate, Butera, Ragusa, Licata e ovviamente Gela.
L’evento rientra nella due giorni di mostre, convegni e dibattiti a conclusione del progetto Life+Leopoldia.
Nel corso della conferenza stampa che si è svolta stamattina nella stanza del sindaco sono stati illustrati i dettagli della due giorni ed il lavoro svolto in tre anni di attività che ha visto coinvolti anche 6000 studenti e la stipula di 85 protocolli d’intesa con scuole di Gela, Vittoria, Acate, Caltagirone, Scoglitti e Santa Croce Camerina.
Presenti il sindaco Domenico Messinese, gli assessori Salinitro ed Abela, Emilio Giudice, responsabile della Lipu, ente gestore Riserva Naturale Biviere, Laura Carullo, responsabile del progetto per l’Università di Catania, dipartimento di Alimentazione, Ambiente e Agricoltura e Marco Marangio, della Riserva Biviere.
La Leopoldia gussonei è una piccola pianta bulbosa a fioritura primaverile, endemica dei litorali sabbiosi della costa sud-orientale della Sicilia. E’ inserita nella Direttiva Habitat come specie prioritaria di conservazione, poichè a rischio di estinzione. E’ presente attualmente solo in poche aree all’interno di 4 siti della Rete Natura 2000. Il progetto ha avuto una durata di 42 mesi (dall’1 ottobre 2012 al 30 aprile 2016) e un finanziamento di 1.415.752 €, di cui 707.757€ (pari al 50%) come contributo della Commissione Europea.
Complessivamente, circa 80.000 piante sono state riprodotte in 3 anni sperimentalmente nel vivaio forestale di Randello, per il ripopolamento di specie target del progetto LIFE Leopoldia e molte altre se ne potranno produrre in futuro.
Le piante messe a dimora sono state circondate da recinzioni per la difesa degli habitat.
Nell’ambito del progetto è stato acquistato un terreno di un ettaro circa, inizialmente coperto da serre tradizionali. Il lotto è stato riconvertito in campo sperimentale per l’adozione di soluzioni agricole innovative e razionali prevedendo una serra dimostrativa di circa 700 mq con sistema colturale fuori suolo, copertura innovativa, controllo climatico computerizzato e con fertirrigazione.
Uno specifico programma di educazione ambientale ha riguardato le scuole elementari, medie e superiori dell’intero comprensorio. Agli studenti sono stati distribuiti quaderni didattici contenenti anche schede di osservazione da compilare durante le escursioni nelle aree. I materiali elaborati dagli studenti sono stati raccolti in una mostra itinerante.
“Vigileremo affinchè – ha detto Emilio Giudice – gli enti sin qui coinvolti rispettino il lavoro fatto in questi tre anni, in termini di protezione e salvaguardia. Si può proseguire una crescita culturale”.
Il sindaco Domenico Messinese punta sulla fruibilità. “Questa amministrazione intende rendere accessibile e fruibile un’area protetta. Ci vorrà tempo ma intendiamo sfruttare i finanziamenti della Comunità Europea per riqualificazione un’area degradata che conserva aspetti paesaggistici unici”.