Servizio idrico, ancora monitoraggio complessivo: nuova riunione tavolo, fondamentale condotta San Leo
Si attende che la condotta, completamente rifatta, venga consegnata alla città e possa assicurare la piena efficienza che fino a oggi non c'è mai stata


Gela. Mentre tiene banco la vertenza sanitaria, che in realtà non ha mai smesso di essere un'emergenza, a Palazzo di Città si mantiene un'alta soglia di attenzione sul versante del servizio idrico. Fino a questo momento, in un'estate piuttosto torrida, non ci sono stati picchi di emergenza assoluta, come quelli dello scorso anno. Di recente, un guasto alla condotta San Leo ha bloccato per qualche giorno l'afflusso alle utenze. Gradualmente, è stato ripristinato. La prossima settimana, è in programma una nuova riunione del tavolo di monitoraggio, ormai permanente in municipio: ne fanno parte l'amministrazione comunale, le società del ciclo idrico e una rappresentanza dell'assise civica. Il focus prevalente è rivolto proprio alla condotta San Leo, in fase di totale sostituzione. L'assessore Franzone, che ha la delega in materia, è in costante contatto con le società del ciclo idrico e con Caltaqua. Si attende che la condotta, completamente rifatta, venga consegnata alla città e possa assicurare la piena efficienza che fino a oggi non c'è mai stata, visti i tanti e costanti guasti che spesso paralizzano la distribuzione in quasi tutto il territorio. I pozzi Pantanelli e quelli San Giuliano, in territorio di Butera, ma anche maggiore disponibilità dal Ragoleto e gli impegni da assumere per l'interconnessione est-ovest, sono tutti punti della programmazione in atto, molti dei quali già concretizzati per assicurare un approvvigionamento maggiore. Chiaramente, rimane il capitolo del dissalatore che il governo regionale ha annunciato, in attività, tra fine luglio e gli inizi di agosto ma che probabilmente necessiterà di tempi più lunghi. In Comune, intendono avere una piena autonomia, indipendentemente dalle risorse idriche che potranno arrivare dal sistema di dissalazione. Una schiarita, infine, sulla governance dell'Ati, magari in tempi brevi, potrebbe dare uno slancio concreto.