Gela. La città sembra essere stretta nella morsa di una nuova emergenza idrica. I rubinetti sono a secco nelle abitazioni di diversi rioni, da Sant’Ippolito a Marchitello, passando per Giardinelli e dal Borgo. “Al Comune l’acqua c’è!”. Ieri, circa venti persone, tra donne e bambini, si sono recate a Palazzo di Città per manifestare tutto il loro disappunto al sindaco Angelo Fasulo. “Il primo cittadino era assente – ammette Maria Macaluso – spero possa ascoltare la nostra istanza e mettere la parola fine ad un disagio che si protrae, in via Annibalcaro e Torquato Tasso, ormai, da tre mesi. Siamo esasperate e temiamo anche per il mantenimento delle condizioni igienico-sanitarie. Nel nostro rione insiste la sede comunale del settore Servizi sociali. Da loro non manca l’acqua”. La società Caltaqua, che gestisce il servizio in città, ammette che in quelle aree esiste un disagio. “La rete è vetusta – spiega l’addetto stampa della società spagnola – e bisogna sostituirla e adeguarla. L’intervento è in programma. Per sopperire all’emergenza idrica è stato attivato un servizio di approvvigionamento idrico alternativo, tramite autobotti. Le stesse sono dislocate sul territorio, con particolare riferimento ai rioni maggiormente in difficoltà”.
Scrivono al prefetto. Le residenti di via Annibalcaro hanno deciso di inviare una lettera di reclamo direttamente al prefetto di Caltanissetta e al sindaco Angelo Fasulo. “Il centralino di Caltaqua non garantisce nessuna informazione – accusano le donne – come, del resto, accade con gli addetti della sede di via Venezia. Finora ci siamo limitate a sollecitare un intervento risolutore del problema. Adesso, però, siamo pronte anche a ricorrere alle vie legali. Non possiamo accettare passivamente si essere trattati come cittadini di terza classe”.