Gela. I sindacati locali del settore non hanno ancora numeri certi, ma ci sono anche lavoratori gelesi tra quelli che Eni ha deciso di evacuare, a causa di quanto sta accadendo in Libia. Operano per conto della multinazionale proprio negli impianti nord-africani. Personale gelese è dislocato nella gestione del green stream, il gasdotto che collega le coste gelesi a quelle libiche. Il numero di addetti locali è notevolmente diminuito rispetto al passato. Dalla multinazionale parlano di una “decisione solo precauzionale”. Almeno una decina di dipendenti gelesi è stata trasferita a Malta.
Non ci sono dipendenti a Tripoli, dove starebbero puntando le truppe fedeli al generale Khalifa Haftar. “La situazione nei campi è sotto controllo e stiamo monitorando l’evolversi con molta attenzione”, dicono ancora da Eni.