Gela. Le indagini che portarono gli investigatori ennesi ad individuarli risalgono ormai a tre anni fa. I giovani gelesi Nicolò Ciaramella e Leandro Costarelli sono accusati di due scippi, commessi in trasferta. Secondo quanto ricostruito, avrebbero colpito a Valguarnera Caropepe e Aidone. Vennero prese di mira delle donne. I due avrebbero poi fatto perdere le loro tracce. Dopo un precedente annullamento del decreto che disponeva il giudizio immediato, ottenuto dalle difese, si trovano di nuovo davanti ai giudici del tribunale di Enna. Nelle prossime settimane, potrebbe arrivare la decisione nei confronti di Ciaramella. Attraverso il suo legale di fiducia, l’avvocato Ignazio Raniolo, ha scelto il rito abbreviato, condizionato all’esame di un testimone. Costarelli, difeso invece dall’avvocato Carmelo Tuccio, non ha optato per riti alternativi e sarà giudicato con l’ordinario. Entrambi hanno sempre negato di essere gli scippatori che agirono nei due centri dell’ennese. Gli investigatori invece sono certi che furono loro ad entrare in azione.
Convinzioni fondate sulle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza. I sospetti si sarebbero fatti ancora più consistenti, dopo aver individuato l’automobile che i due avrebbero usato per colpire in trasferta. Le difese hanno sempre messo in dubbio la corrispondenza tra gli imputati e gli scippatori immortalati nelle immagini dei sistemi di videosorveglianza.