Sarind, prosegue protesta operai: azienda, "non possiamo fare ulteriori concessioni"
I lavoratori continuano lo stato di agitazione contro le sanzioni disciplinari comminate a cinque colleghi e per l'accordo sulle trasferte
Gela. Prosegue lo stato di agitazione dei lavoratori Sarind, azienda metalmeccanica. Anche questa mattina, hanno tenuto un sit-in davanti al sito produttivo, lungo la Gela-Vittoria. Contestano le sanzioni disciplinari e la procedura di licenziamento "in procinto di essere avviata a carico di uno dei dipendenti", spiega il referente territoriale Cobas Francesco Cacici. L'azienda, già la scorsa settimana, ha escluso il licenziamento. L'attività è ferma. "È un atteggiamento che sottoporrò a Confindustria. Siamo in difficoltà perché non posso assumere altri operai. Loro chiedono diritti che vanno oltre l'accordo di secondo livello del contratto nazionale dei metalmeccanici. Vorrebbero più soldi. Eppure la loro diaria giornaliera per la trasferta dovrebbe essere pari a 50 euro e noi riconosciamo già 80 euro. Non possiamo fare ulteriori concessioni e adesso il rischio è di perdere altre commesse in Sardegna. Ribadisco che in atto non c'è alcun licenziamento", spiega il rappresentante legale Salvatore Di Bartolo. "Conosciamo bene la posizione dell'azienda che però si rifiuta di formalizzare l'accordo di secondo livello sulle trasferte dei lavoratori. Per cinque operai, a inizio agosto, è stata disposta la sospensione di un giorno, proprio per non aver accettato la trasferta. Con il secondo rifiuto, che risale agli scorsi giorni, per uno di loro sarà avviata la procedura di licenziamento, come previsto dalla normativa. Temiamo che l'azienda voglia arrivare a questa situazione anche per altri quattro dipendenti. Chiediamo la revoca di tutte le sanzioni e la firma dell'accordo di secondo livello", aggiunge Cacici.
In foto gli operai Sarind davanti al sito aziendale
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