Sarind, operai riprendono l'attività: concluso sit-in, "non ci saranno licenziamenti o ammonimenti"

Dalla scorsa settimana, ci sono state giornate di fermo totale dell'attività. Questa mattina, dopo un chiarimento con la proprietà, i dipendenti hanno fatto ingresso nel sito aziendale, riprendendo l'attività lavorativa

26 agosto 2025 16:00
Sarind, operai riprendono l'attività: concluso sit-in, "non ci saranno licenziamenti o ammonimenti" -
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Gela.  Non ci saranno licenziamenti o provvedimenti sanzionatori nei confronti dei lavoratori. Rientra lo stato di agitazione degli operai dell'azienda metalmeccanica Sarind. Dalla scorsa settimana, ci sono state giornate di fermo totale dell'attività. Questa mattina, dopo un chiarimento con la proprietà, i dipendenti hanno fatto ingresso nel sito aziendale, riprendendo l'attività lavorativa. “Ci è stato garantito che nonostante la seconda contestazione, non ci saranno licenziamenti per quei lavoratori che si erano opposti alla trasferta senza accordo sulla diaria – dice il referente territoriale Cobas Francesco Cacici – prendiamo atto dell'impegno dell'azienda e successivamente cercheremo si concludere un accordo di secondo livello. Vengono mantenuti i posti di lavoro e non ci saranno altre comunicazioni di ammonimento. I lavoratori hanno ripreso l'attività e il sit-in è stato interrotto”. La proprietà Sarind, attraverso il rappresentante legale Salvatore Di Bartolo, ieri aveva confermato l'intenzione di non avviare procedure di licenziamento per quei dipendenti che non hanno accettato la trasferta in Sardegna. L'imprenditore, già all'inizio della protesta, ha lamentato il danno patito dalla società rispetto alle commesse di lavoro ottenute in Sardegna, che vanno adempiute entro i tempi dettati dalla committente. Ha riferito di aver sempre garantito le tutele previste dal contratto collettivo. Pare che nel confronto a distanza tra azienda e lavoratori, alla fine, sia prevalso il buonsenso. 

Dall'azienda precisano però che "si contesta che non saranno attivati procedimenti disciplinari nei confronti dei lavoratori che dovessero rendersi responsabili di inadempimenti, circostanza che richiederebbe una, non intervenuta nella fattispecie, abdicazione al potere disciplinare da parte del datore di lavoro. Si rappresenta al contempo che è intendimento dell'azienda pretendere il rispetto degli obblighi contrattuali da parte dei dipendenti, anche al fine di rispettare gli obblighi contrattuali nei confronti delle committenti".

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