Gela. L’accordo per il passaggio di gestione di un locale del centro storico venne raggiunto diversi anni fa. Sulle vicende che si sono poi susseguite intorno all’attività commerciale sono intervenuti i pm della procura che hanno portato a processo la titolare, una sessantenne accusata di truffa. La donna, al termine del dibattimento di primo grado, è stata condannata ad otto mesi di reclusione. Secondo quanto confermato dai banchi d’accusa, avrebbe incassato una parte dei soldi per il passaggio di gestione, senza però comunicare alla donna pronta a subentrare che mancavano le autorizzazioni per lo svolgimento dell’attività di ristorazione, settore che la nuova gestione era invece interessata a mantenere. L’imputata, difesa dall’avvocato Davide Ancona, avrebbe incassato circa quindicimila euro, senza però dare le necessarie informazioni a chi intanto aveva già versato la prima tranche.
L’acquirente si accorse che le licenze per la ristorazione non c’erano e temendo di perdere quanto già pagato decise di denunciare i fatti. Si è costituita parte civile nel giudizio, assistita dai legali Tommaso Vespo e Davide Catania, che hanno ribadito la tesi d’accusa, richiedendo la condanna dell’imputata. La difesa, invece, ha sostenuto che non ci fosse alcuna intenzione della titolare dell’attività di raggirare la controparte, dato che si sarebbe prodigata per ottenere anche le licenze sulla ristorazione, che in quella fase mancavano.