Gela. La prescrizione potrebbe chiudere il procedimento penale bis imbastito intorno a presunte irregolarità nelle procedure di sanatoria edilizia dell’ex albergo Caposoprano, poi convertito in Residenza sanitaria assistita. In aula, si tornerà a giugno, anche per valutare le intenzioni delle difese rispetto appunto alla prescrizione. Già il primo filone processuale venne caratterizzato dalla prescrizione di gran parte delle contestazioni. Ci furono invece assoluzioni per capi di accusa come la corruzione. Davanti al collegio penale rispondono alle contestazioni in questo procedimento bis, l’ingegnere Renato Mauro, Rosario Internullo, Orazio Marino, Filippo Maganuco, Giuseppe Cosenza, Vincenzo Cagnes, Aldo Fulco, Donato Fidone, Alessandro Stamilla, Santi Nicoletti, Antonio Pizzolanti e Mario Bollati. Per gli investigatori, ci sarebbero state omissioni e anomalie riscontrate nelle pratiche attivate, anche da parte di dirigenti e funzionari comunali. Ci sarebbero stati “abusi edilizi sostanziali” da sanare. L’indagine partì sulla base di un esposto dell’allora commissario Asp Iacono, come ha già confermato uno dei testimoni sentito nel corso dell’istruttoria.
Uno dei difensori, l’avvocato Giacomo Ventura, ha spiegato di aver avanzato appello per le posizioni di alcuni coinvolti nel primo procedimento, ritenendo che le ragioni di merito, nonostante la prescrizione, vadano riviste. Ci sarà quindi un giudizio di secondo grado. La procura segue il dibattimento in essere attraverso il sostituto procuratore Luigi Lo Valvo. Gli imputati sono rappresentati dagli avvocati Joseph Donegani, Emanuele Maganuco, Antonio Gagliano, Giovanna Zappulla, Maurizio Cannizzo, Valentino Granvillano, Sergio Iacona, Feliciana Ponzio e Giacomo Vitello.