Rissa in via Generale Cascino, non fu tentato omicidio: giovane condannato per lesioni

 
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La rissa in via Generale Cascino

Gela. La rissa fu plateale, ripresa dai sistemi di videosorveglianza di un’attività commerciale di via Generale Cascino. Non si trattò però di tentato omicidio. Il collegio penale del tribunale, presieduto dal giudice Miriam D’Amore (a latere Eva Nicastro e Fabrizio Giannola), ha condannato a due anni e un mese di detenzione il cittadino romeno Daniel Vasile Ciubotaru. Per la procura, voleva uccidere e la richiesta nei suoi confronti era di cinque anni di detenzione. Il collegio ha riqualificato, individuando gli estremi delle lesioni volontarie. Sono state riconosciute le attenuanti. Il giovane spiegò in aula di essersi difeso dopo diversi episodi precedenti. Venne pestato da alcuni connazionali nella zona di San Giacomo. Ha riferito che nella vicenda di via Generale Cascino non aveva intenzione di uccidere. La rissa, scoppiata davanti all’attività commerciale, coinvolse più persone, tutte di nazionalità romena. Il legale dell’imputato, l’avvocato Davide Limoncello, anche a seguito della visione delle immagini dell’accaduto, ha confermato l’assenza delle condizioni per l’ipotesi di tentato omicidio. Ciubotaru è stato assolto per un altro capo di imputazione, così come il connazionale Costantin Avatavului, difeso dall’avvocato Paolo Cafà.

Alle parti civili è stato riconosciuto il diritto al risarcimento dei danni. Ciubotaru, nel corso dell’istruttoria dibattimentale, ha riferito che l’acredine montata nei rapporti con diversi connazionali, tutti residenti in città, era da legare alla relazione sentimentale che interruppe. Dalla sua ex compagna ebbe una figlia ma decise di chiudere il rapporto, avendo scoperto che lei si prostituiva.

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