Gela. La prossima settimana i giudici del tribunale del riesame di Caltanissetta inizieranno a valutare i ricorsi presentati dai legali di diversi indagati, tutti coinvolti nella rissa scoppiata nell’area di servizio “Gb oil”. Agli stessi giudici si sono rivolti anche i pm della procura, che chiedono di aggravare le misure decise dal gip, che ha disposto la scarcerazione per i coinvolti nella rissa, imponendogli gli obblighi di dimora e firma. Il trentaquattrenne Paolo Quinto Di Giacomo, immortalato anche dai sistemi di videosorveglianza dell’attività commerciale mentre esplode diversi colpi di pistola contro il licatese Michele Cavaleri, è accusato di tentato omicidio ed è attualmente l’unico indagato detenuto in carcere. Il ferito, gli altri licatesi Salvatore Cavaleri e Salvatore Incorvaia, la cittadina romena Mihaela Stefania Fanita ed Eliseo Di Giacomo (fratello di Paolo Quinto Di Giacomo) sono invece ai domiciliari. Gli altri coinvolti nella rissa (ad eccezione di Giusy Di Giacomo nei cui confronti non sono state emesse misure) sono sottoposti agli obblighi di dimora e di firma. I legali chiederanno di rivedere anche questi provvedimenti, ritenendo che non ci siano le condizioni per mantenere le misure, ritenute sproporzionate. I gelesi che sono stati fermati dopo la rissa hanno sempre sostenuto di essere stati provocati e aggrediti dai licatesi.
I pm della procura, che inizialmente avevano ottenuto la custodia cautelare in carcere per tutti i coinvolti, al riesame chiederanno il ripristino di misure più stringenti. L’inchiesta è stata affidata al sostituto Mario Calabrese. I provvedimenti sono stati emessi anche nei confronti di Giuseppe Nisellino, Angelo Voddo, Alessandro Di Michele e Paolo Biundo. Il ricorso della procura verrà valutato ad inizio novembre. Gli indagati sono invece difesi Carmelo Tuccio, Davide Limoncello, Rosario Prudenti, Raffaela Nastasi, Giuseppe Vinciguerra, Tommaso Vespo e Giovanni Cannizzaro.