Gela. La permanenza in sella di Messinese si gioca soprattutto sulle dodici firme
che il gruppo di centrodestra e gli indipendenti Vincenzo Cirignotta e Angela Di Modica hanno apposto in calce alla mozione che verrà discussa in aula venerdì prossimo.
Sammito alla sfiducia. Se solo uno di quei dodici decidesse di ritirare la firma, anche in aula nel corso della discussione, allora tutto salterebbe, con la mozione che perderebbe qualsiasi efficacia. I dodici, però, sembrano intenzionati a non tirarsi indietro. Insomma, nessun nuovo caso Pingo. L’ex vicepresidente del consiglio comunale ritirò la firma alla mozione di sfiducia “estiva”, bloccando l’iter dell’atto, che non era ancora arrivato in consiglio comunale. Quelli del centrodestra, probabilmente, non vogliono perdere tempo. Ci hanno messo la faccia e non vogliono giocarsela. “Sin dal suo insediamento, il sindaco ha prodotto, unicamente, un pericoloso e riprovevole degrado dell’azione politica e amministrativa – dice Salvatore Sammito di Un’Altra Gela – in numerose occasioni, abbiamo contestato inosservanze ai più elementari dettami di correttezza, trasparenza e buona gestione politica e amministrativa, oltre che gravi inadempienze. La mancanza di qualsivoglia iniziativa politica e programmatica dell’amministrazione Messinese è la causa principale della scarsa efficacia, se non proprio paralisi, dell’azione amministrativa, che ha generato sfiducia e disorientamento anche tra i nostri concittadini”. Sammito, quindi, si porta già avanti e spiega le ragioni del suo appoggio alla sfiducia.
“Silenzio su debiti e rifiuti”. Per settimane, si è parlato di un suo possibile sostegno alla giunta, adesso il consigliere sfata qualsiasi “mito” di corridoio. “Non si può non tenere conto del verosimile imbarazzo del sindaco davanti ad un bilancio negativo dell’attività amministrativa – dice ancora – e senza che nessuno dei punti del programma sia stato minimamente sfiorato. Una grave violazione di legge è il non rispondere agli atti consiliari, alle interrogazioni, alle interpellanze e alle mozioni su tematiche rilevanti come l’agibilità degli edifici pubblici, le problematiche attinenti la viabilità, le strisce blu, la ztl, la mancanza di un piano urbano del traffico. Silenzio anche sui numerosi debiti prodotti in questi anni e sui rapporti con Caltaqua e Tekra. Stessa cosa per la vicenda randagismo. Ciò che da consigliere comunale ho potuto constatare in questi anni è stata una mancanza totale del rispetto dei principi di trasparenza, efficienza e buona amministrazione”. Sammito, quindi, difende l’azione del consiglio comunale ma spara a zero sulle mosse del sindaco e dei suoi uomini di fiducia.
“Ho sempre svolto un’azione di opposizione vera. Faccio opposizione in aula consiliare ma anche e soprattutto durante i lavori delle commissioni consiliari, dove ho provato a bloccare le scelte e le azioni scellerate del sindaco. All’orizzonte – conclude – non si intravede una soluzione all’attuale crisi, che sta determinando un immobilismo e un’impotenza tali da aver trascinato la città verso una inutile agonia. Una persona a me cara diceva che “siamo in una situazione atipica, viene votato un sindaco senza nessuna competenza specifica, senza un partito vero. Uno senza un passato politico e con un presente precario”. Sammito, così,si tira fuori da eventuali ripensamenti dell’ultimo momento.