Gela. Sul rilascio dell’Autorizzazione ambientale integrata (Aia) è intervenuto Lucio Greco, responsabile dell’associazione Cittadini per la giustizia, ammonendo il sindaco Angelo Fasulo.
“Ci auguriamo che il primo cittadino, piuttosto che usare toni trionfalistici – spiega Greco – faccia sentire la propria voce e chieda altre cose, possibilmente con un ordine del giorno votato da tutti”.
Nella lista delle priorità, secondo Greco, bisognerebbe puntare a quattro aspetti fondamentali. Primo fra tutti, “per il rilascio dell’Aia alla raffineria bisogna tenere conto delle migliori tecnologie in assoluto – incalza l’avvocato Greco – e non le migliori tecnologie disponibili. Il danno sanitario esistente e potenziale alle popolazioni del territorio, diventi criterio prioritario nell’analisi delle attività produttive soggette ad Aia e a valutazioni di impatto ambientale nelle aree inquinate gelesi.
Nell’Autorizzazione siano inseriti i dati epidemiologici del progetto Sentieri dell’Istituto superiore di Sanità, della Procura e quello pubblicato nella rivista Prevenzione e epidemiologia. Inoltre, gli interventi previsti dall’Aia – conclude Greco – siano recepiti in un decreto del governo che individui la raffineria di Gela come un impianto strategico e d’interesse nazionale e preveda un commissario straordinario con l’incarico specifico di controllare l’attuazione dei relativi provvedimenti.
In città la politica ha fallito tanto che è dovuta intervenire coraggiosamente la magistratura a tutela dell’ambiente e della popolazione.
Lo studio Sentieri, eseguito dall’Istituto superiore della Sanità, per valutare i rischi sulla salute, ha rilevato che tra i casi più gravi e drammatici a livello nazionale c’è la città di Gela, sede di uno stabilimento petrolchimico”.