Gela. Una nuova emergenza occupazionale ha colpito il servizio di raccolta, gestione e conferimento dei rifiuti. Tensione nel settore rifiuti. Complessivamente sono diciassette gli operatori di due diverse società che rischiano l’incubo della disoccupazione. Sei appartengono alla società “General service” che opera all’interno della discarica di contrada Timpazzo. Gli altri undici, invece, sono addetti al servizio supplementare di raccolta dei rifiuti e bonifica delle discariche abusive a cielo aperto. Per quest’ultimi è arrivato lo stop da parte dei vertici della società campana Tekra, di Alessio Balestrieri, appartenente al gruppo Balestrieri. Sono legati alla lista dei ventotto operatori reintegrati, in parte, dal 14 marzo dopo l’esonero imposto dai vertici della Tekra a seguito della decisione della giunta Messinese di tagliare i servizi accessori perché ritenuti troppo onerosi rispetto al capitolato del contratto affidato dalla precedente amministrazione comunale in quota Pd. Nonostante la proroga decisa, successivamente, dall’attuale amministrazione comunale gli undici non sarebbero stati riassunti. A loro sarebbe stato negato il diritto a tornare ad indossare la casacca della società campana perché, come evidenziato dai legali di fiducia nell’esposto presentato davanti ai giudici civili del tribunale “avevano intrapreso azione legale contro la Tekra che, in regime di appalto, gestisce il servizio di raccolta rifiuti e, in subappalto, ha concesso alla Balestrieri Appalti srl una parte del servizio cui destinare i 28 lavoratori”. I nostri tentativi di contattare Alessio balestrieri, amministratore della società Tekra per una replica, si sono rivelati vani. Rimaniamo comunque a disposizione. Intanto, una nuova protesta ha interessato sei dei dieci addetti alla discarica di contrada Timpazzo che operano per conto della società “General service”. Sono costretti ad osservare un periodo di ferie prolungato e immotivato. “Dallo scorso 6 febbraio non possono tornare a varcare il perimetro della discarica di rifiuti – accusa Pino Lombardo, segretario della Filt Cgil – Abbiamo chiesto con il sindaco Domenico Messinese un incontro prefettizio per comprendere dai vertici della “General service” le ragioni sfociate con il blocco lavorativo di sei operatori”.