RIESI. Consiglio incandescente martedì sera. Momenti di alta tensione si sono registrati trai banchi della sala consiliare, tanto da richiedere l’intervento delle forze dell’ordine in aula.
A infiammare la seduta, dedicata ad altri problemi della comunità, le sollecitazioni da parte di alcuni consiglieri che chiedevano a gran voce al presidente Gino Scibetta di dimettersi. Dalle ore 19 alle 22, sono state effettuate da un gruppo di consiglieri, soltanto comunicazioni, trascurando gli argomenti previsti in agenda come cartelle Ici su terreni edificabili, raccolta differenziata, Caltaqua e lavoratori precari. Tante persone, tra le quali donne, raramente presenti in aula, attendevano il dibattito sulle cartelle Ici. Bollette ritenute esose da diversi destinatari dei provvedimenti. Lamentele e disapprovazioni, tra i cittadini, che aspettavano di ascoltare gli interventi sulle diverse tematiche previste in scaletta. Attesa inutile poiché in consiglio il dibattito si è spostato prettamente sulla questione politica, tra l’altro non prevista all’ordine nel giorno. Nel “mirino” dei consiglieri Salvatore Pasqualino e Calogero Bellia della lista “Buttigè sindaco”, Enrico Riggio del Pdl e di altri rappresentanti politici il presidente del consiglio Gino Scibetta, “reo” di aver firmato la mozione di sfiducia al sindaco Salvatore Buttigè e di non riscuotere più la fiducia dell’intero consiglio. “Si dimetta – incalza Pasqualino rivolgendosi al presidente – poiché è stato eletto da una maggioranza che non la sostiene più. Lei è frutto di un accordo politico con il sindaco. Doveva dimettersi prima di firmare la mozione di sfiducia”. Sulla stessa lunghezza d’onda il rappresentante del Pdl Enrico Riggio. “Il partito democratico – dice Riggio– è salito sul carro del vincitore ed ha governato per mesi. La firma del presidente del consiglio è stata determinante per concretizzare la mozione di sfiducia al sindaco. Al presidente chiedo di dimettersi”. Il consigliere Pasqualino ha anche annunciato la possibilità di occupare l’aula per sollecitare le dimissioni del presidente, che inizialmente non ha risposto alle critiche mossegli. Stanco di inviti pressanti e toni inaspriti, il numero uno dell’aula cittadina, ha categoricamente ribadito che non intende dimettersi dal ruolo istituzionale affidatogli tempo fa, invitando i carabinieri presenti in aula a far allontanare il consigliere Pasqualino per consentire il regolare proseguimento dei lavori consiliari, successivamente rinviati.