Reddito di cittadinanza, assolto un cittadino straniero: “Norma nazionale va disapplicata”

 
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Gela. La normativa nazionale sul reddito di cittadinanza va disapplicata in favore di quella europea. Il giudice penale del tribunale di Spoleto si è pronunciato in questi termini nel caso di un cittadino straniero, trentenne, che ha vissuto in città, lavorando come bracciante agricolo. Dichiarò di essere residente in Italia da almeno dieci anni, per avere l’accesso al beneficio del reddito di cittadinanza, in mancanza di un’occupazione stabile. Dagli accertamenti emerse però che il periodo di residenza in Italia era inferiore ai dieci anni. È finito a processo. Il giudice lo ha assolto, accogliendo le indicazioni avanzate dal suo difensore, l’avvocato Angelo Cafa’. Il legale ha fatto riferimento a una decisione della Corte di giustizia europea che individua la norma italiana come in contrasto con quella Ue, che invece prevede la libera circolazione dei cittadini senza un vincolo circa la permanenza in un solo Stato.

Il magistrato ha emesso un dispositivo favorevole di “insussistenza del fatto”, disapplicando appunto la disciplina nazionale in favore di quella Ue. La procura di Spoleto, in aula, ha concluso a propria volta indicando l’assoluzione.

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