Gela. “Qualcuno, ragionando come una sorta di re, ha voluto che il centrodestra si presentasse diviso e noi giochiamo questa partita con dignità”. Tra le fila di “Alleanza per Gela”, la compagine che appoggia la candidatura a sindaco del consigliere comunale Salvatore Scerra, c’è la convinzione che le quattro liste presentate per le urne possano fare la differenza. Con Scerra si schierano “Avanti Gela”, “Prima Gela-Partito liberale”, “Moderati-Rinnova” e “Scerra sindaco”. Il patto lo hanno stretto diversi esponenti di rilievo del centrodestra locale insieme a consiglieri comunali e pezzi della società civile, tutti confluiti sotto simboli civici. “Noi siamo nelle strade e nei quartieri – dice il presidente del consiglio comunale Salvatore Sammito che corre nella lista per “Scerra sindaco” – altri invece preferiscono ricevere nei loro studi. Guardano alla gente quasi in un rapporto tra sovrano e suddito. Non ci interessano gli ordini di palazzo. Siamo convinti di aver fatto un ottimo lavoro e siamo fieri di quello che stiamo esprimendo”. Per Sammito, la fuoriuscita dal centrodestra dei partiti è l’effetto finale di un processo generale che in città va avanti da tempo. “Tre candidati su cinque hanno tra le loro fila esponenti di centrodestra – aggiunge – c’è chi ha voluto mettere veti e condizioni ma noi non sottostiamo a tutto questo, altri invece hanno deciso di accettare supinamente. Il nostro progetto guarda a tutti, compresi operai e casalinghe, a differenza di chi la pensa invece in modo diverso”. Sammito ha scelto di stare fuori dal blocco del centrodestra dei partiti. Una decisione analoga l’ha formalizzata l’ex parlamentare Ars Pino Federico, insieme al presidente dell’assise civica tra i fondatori del progetto “Alleanza per Gela”.
“Il centrodestra non ha fatto scelte democratiche – spiega Federico – c’erano almeno due candidati in lizza per la corsa a sindaco. Vincenzo Casciana non ha aggregato e allora perché non è stata data la possibilità a Scerra, che sicuramente avrebbe avuto pieno assenso? E’ chiaro che le decisioni del centrodestra sono state prese altrove e non in tavoli cittadini. Io per primo sono stato escluso, nonoistante quanto fatto in questi anni. Se il centrodestra si fosse presentato compatto, avrebbe vinto al primo turno. Noi stiamo lavorando con buoni candidati e con liste competitive. Guardiamo alla città e ai problemi che incombono e non a quello che fa il centrodestra”. Federico però tiene a sottolineare che un certo richiamo politico comunque viene mantenuto. “Rimaniamo esponenti di centrodestra – conclude – e alle europee sosterremo candidati di quest’area politica”. Le urne delle amministrative e quelle delle europee, in città avranno un significato politico in più: bisognerà infatti analizzare i risultati per capire se fuori dai partiti ufficiali il blocco di “Alleanza per Gela” potrà avere i numeri per non farsi dettare condizioni dalle segreterie.