“Ha picchiato continuamente la moglie”: Tre anni ad ex dipendente comunale

 
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Gela. Tre anni e sei mesi di reclusione per aver, più volte, picchiato la moglie. Questa la pena inferta dal giudice Domenico Stilo all’ex dipendente comunale Antonino Di Fede. La decisione è stata confermata ieri mattina a conclusione dell’ultima udienza.

A nulla, quindi, sono valse le parole dello stesso Di Fede che, fino alla fine, ha escluso qualsiasi sua responsabilità.
“Non ho mai fatto del male a mia moglie – ha ribadito – abbiamo deciso di separarci ma non abbiamo avuto problemi”.
Una linea supportata anche dall’avvocato Carmelo Tuccio che, insieme al collega Giuseppe Simonetti, si è occupato della difesa dell’ex dipendente comunale.
“Mi pongo soltanto un quesito – ha detto l’avvocato Tuccio – come mai l’ex moglie dell’imputato si è ricordata solo dopo diversi anni di essere stata maltrattata? Molti testimoni sentiti nel corso del dibattimento hanno escluso quello che si contesta al mio assistito”.
Il pubblico ministero Pamela Cellura, invece, ha confermato la tesi d’accusa chiedendo la condanna a tre anni e sei mesi di reclusione. Una richiesta pienamente accolta dal giudice Domenico Stilo.
A causa dei presunti dissidi sorti fra l’imputato e l’ex moglie, costituitasi parte civile con l’avvocato Nicoletta Cauchi: proprio la donna sarebbe stata costretta, in più occasioni, a cambiare abitazione e, alla fine, a denunciare l’uomo finito sotto processo.

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